Roma, dal 2025 Centro Storico in auto e pullman solo a pagamento

Posati 40 dei 200 varchi elettronici previsti: lavori completati entro il 2026 per il sistema a pagamento

ZTL Fascia Verde -canaledieci.it

Il Campidoglio accelera sull’adeguamento tecnologico e informatico propedeutico all’attivazione del nuovo sistema di accesso a pagamento per auto e pullman all’interno della Zona a traffico limitato. Entro il 2025 sarà, infatti, collaudato l’apparato tecnologico posizionato sui varchi di accesso alla cosiddetta Congestion charge. Un’area più circoscritta della nuova Fascia verde e che sarà operativa all’interno dell’attuale ZTL Vam (Veicoli a motore) dando a chiunque la possibilità di entrarvi indipendentemente dal rilascio di un permesso di ingresso ma a patto che si paghi un pedaggio.

Posati 40 dei 200 varchi elettronici previsti: lavori completati entro il 2026 per il sistema a pagamento

La tempistica è emersa nell’ambito di un’audizione della Commissione Speciale Giubileo cui ha preso parte, tra gli altri Stefano Bianchi, dirigente di Roma Servizi per la mobilità. Il cosiddetto “Sistema di Centro hardware e software” per la gestione della Congestion Charge potrà essere applicato ai varchi già utilizzati per il controllo dei bus turistici e sarà esteso all’identificazione di tutti i veicoli in ingresso all’interno dell’area ristretta.

Si potrà pertanto introdurre una modalità di pagamento diversa rispetto a quella che si basa sull’identificazione delle sole targhe autorizzate ad accedere in Ztl grazie a procedure di controllo innovative già attivate in molte città italiane ed estere. La gara per il completamento dei lavori sarà lanciata nel prossimo mese di dicembre.

Il sistema Centro sarà in grado di riconoscere la tipologia del veicolo con la possibilità di acquistare un certo numero di ingressi in base alla categoria cui lo stesso appartiene e cioè con più “ticket” a disposizione per i mezzi a più basso impatto ambientale. Quando il mezzo passa sotto il varco viene letta la targa e il centro di elaborazione dati si accerta se lo stesso è dotato o meno di un impianto Gpl. A quel punto il conducente si vedrà scalare il numero dei permessi oppure comunicare il pedaggio applicato in funzione dei chilometri percorsi se ha scelto di utilizzare il sistema move-in all’interno dell’area a circolazione ridotta.

L’area soggetta al pagamento del pedaggio sarà inoltre più ampia della Ztl attualmente limitata alla zona del Centro Storico. Il posizionamento del primo lotto degli apparati di controllo destinati a garantire l’attivazione della nuova disciplina di traffico nella Fascia Verde è stato completato e altri 40 varchi sui 200 previsti sono stati già acquistati attraverso una procedura a evidenza pubblica. L’installazione di tutti agli apparati di controllo sarà terminata entro il 2024 e non il 2026, scadenza che il Campidoglio avrebbe dovuto rispettare per poter utilizzare i fondi disponibili.

Il nuovo sistema di accesso con pedaggi Congestion charge è guardato con preoccupazione dai titolari di attività commerciali perché potrebbe provocare una contrazione dell’attuale giro d’affari. Meno macchine entrano in Ztl e meno si lavora, per dirla in parole povere, anche se sull’altro piatto della bilancia ci sono le ragioni imperative di tutela dell’ambiente attraverso l’abbattimento delle emissioni inquinanti.

La tempistica per il debutto della nuova Fascia Verde

I lavori di adeguamento dei varchi elettronici per la nuova Fascia Verde della Capitale, saranno invece completati entro il 2026 grazie allo stanziamento di 12,2 milioni di euro provenienti dai fondi per il Giubileo del 2025. Il cronoprogramma fissato nella convenzione stipulata dall’amministrazione capitolina prevede che la gara per le forniture e l’installazione delle apparecchiature sia attivata entro il terzo trimestre del 2024, mente la dead line per la conclusione dei lavori e il collaudo degli apparati è fissata al terzo trimestre dell’anno successivo.

Questo significa che, entro il 2026 la Fascia Verde, dovrebbe poter vedere la luce anche se la recente decisione dell’amministrazione capitolina di ritardarne l’attuazione ha scatenato la reazione stizzita degli ambientalisti (leggi qui).

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