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Contigiani: "L'incrocio tra via dei Pescatori, via di Castelfusano e via di Villa di Plinio è morto"

Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera e il video di Maurizio Contigiani, già opinionista de “Il Fatto quotidiano” e oggi autore di “TPI” (The Post Internazionale).

Contigiani: “L’incrocio tra via dei Pescatori, via di Castelfusano e via di Villa di Plinio è morto”

“Quello a cui ho assistito oggi non ha precedenti, va oltre il limite al quale mi ero da tempo assuefatto, all’assenza di vergogna, alla  faccia tosta, all’incapacità nel risolvere niente di questo Sindaco, nemmeno le esigenze primarie dell’ultimo cittadino di una città dove ormai, per Lui, siamo tutti ultimi.

Non ho voglia di remake sulla monnezza”, sui  cinghiali e sugli altri animali della quale si nutrono, della gente costretta a buttare una Euro5 per continuare ad andare dove per forza si deve andare nonostante le strade rotte e allagate per tonnellate di foglie secche che nessuno toglie davanti ai tombini.

Ma degli alberi si, di questo oggi, non mi sento di parlare, ma di urlare.

Ci voleva il morto per dimostrare ancora di più quanto questo Sindaco non solo non sia all’altezza della situazione ma perfettamente in linea con il più basso profilo in tema di coraggio, assunzione di responsabilità e rispetto  del bene comune.
Nonostante siano passati diversi mesi dalla denuncia evidente dello  stato comatoso (e colposo) dei nostri alberi https://canaledieci.it/2023/07/17/il-parere-avete-ucciso-pini-non-uccidete-anche-noi/, oggi, il Nostro Sindaco, il ‘Mio Sindaco’ mi chiude tutte le strade per uscire ed entrare da casa per ‘timore’ che io e i miei concittadini possiamo finire schiacciati da un tronco.
L’incrocio tra via dei Pescatori, via di Castelfusano e via di Villa di Plinio è morto. Non si può entrare in pineta, non si può raggiungere la Cristoforo Colombo, non si può uscire da Ostia attraverso la quarta direttrice che lo consente, non si può andare verso il mare, il 20% della viabilità Lidense è compromesso perché in tutto questo tempo non si è fatto niente per porre rimedio ad un disastro annunciato.
Una donna ha perso la vita, c’è un’indagine per omicidio colposo e questa è l’unica preoccupazione di questa politica miserabile, la paura delle conseguenze di una politica miserabile e irresponsabile.
Sono stanco, demoralizzato, depresso all’interno di una casa dalla quale non potrei uscire senza assumerne le responsabilità.
Speriamo non mi caschi un albero in testa perché, nel caso non morissi subito, potrei rischiare di prenderne un altro mentre vado al Grassi con l’ambulanza”.
Maurizio Contigiani