Roma, truffa ai fondi Pnrr: il commercio con l’estero era falso

A segnalare la truffa ai fondi Pnrr l'European Public Prosecutor’s Office: nel mirino una società romana

Guardia di Finanza

Erano riusciti a captare fondi del Pnrr per 300mila euro per un investimento nel commercio elettronico con l’estero. Ma il conto della società si è rivelato truccato e il contratto simulato. A scoperchiare il caso la Guardia di Finanza che ieri ha proceduto a denunciare due persone a capo di una società romana e a sequestrare una parte dei fondi incassati con la truffa.

A segnalare la truffa ai fondi Pnrr l’European Public Prosecutor’s Office: nel mirino una società romana

Il sequestro ammonta a 150mila, pari alla prima tranche dei 300mila incassata da una società romana operante nel commercio elettronico anche verso l’estero.

A procedere al sequestro preventivo i Finanzieri del Comando Provinciale di Roma in esecuzione di un decreto emesso a Piazzale Clodio su richiesta dell’Ufficio della Procura Europea (European Public Prosecutor’s Office) di stanza nella Capitale.

Il provvedimento è frutto delle indagini delle Fiamme Gialle del Gruppo di Civitavecchia nei confronti di un’impresa, segnalata dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica Repressione Frodi Comunitarie di Roma a seguito di un’apposita analisi di rischio, beneficiaria di 300.000 euro, finanziati con risorse derivanti dal Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Gli accertamenti

Dagli accertamenti svolti era emersa la stipula di un contratto di servizi con una società avente sede in Estonia per la realizzazione di una piattaforma di commercio elettronico e l’esibizione, nella domanda di accesso alla provvidenza pubblica, di bilanci di esercizio riportanti ricavi derivanti da vendite all’estero per svariati milioni di euro.

I riscontri hanno invece disvelato che il conto economico era stato artatamente “truccato” e il contratto simulato, proprio per indurre il Ministero a riconoscere il contributo di 300.000 euro.

Sulla base degli elementi raccolti, il G.I.P. del Tribunale capitolino ha disposto il sequestro preventivo di beni pari alla parte di finanziamento illecitamente percepito (150.000 euro), che ha riguardato i saldi dei conti correnti nella disponibilità della società beneficiaria.

I due indagati sono accusati dei reati di malversazione e truffa aggravata ai danni dello Stato.