Catene a lanci di pittura rossa a Montecitorio: blitz animalista contro la violenza alle femmine non umane

Roma, sedi delle Istituzionali italiane prese d'assalto dagli attivisti: pittura rossa lanciata contro lo sfruttamento delle femmine non umane

Attivista a piazza Montecitorio - foto free

Dopo la denuncia delle due attiviste a seguito della protesta degli ambientalisti che ieri hanno assalito la sede del Ministero dell’Agricoltura, in via XX Settembre, altre due donne di Ribellione Animale hanno preso di mira questa mattina, un’altra sede delle istituzioni del Governo nella Capitale, e cioè la piazza di Palazzo Montecitorio.

Roma, sedi delle Istituzionali italiane prese d’assalto dagli attivisti: pittura rossa lanciata contro lo sfruttamento delle femmine non umane

Nel giro di poche ore le principali sedi istituzionali italiane ma anche europee sono state prese d’assalto da striscioni e dimostrazioni nonviolente degli attivisti di Ribellione Animale.

Il primo blitz è avvenuto ieri pomeriggio 22 novembre, davanti alla sede del Ministero dell’Agricoltura, dove due donne armate di scarti vegetali e striscione stavano per mettere in atto la protesta contro i sussidi agli allevamenti a colpi di ortaggi, contro la sede del Ministero dell’Agricoltura in via XX Settembre.

Un colpo mancato per l’intervento delle Forze dell’ordine, che a seguito di identificazione hanno denunciato le due attiviste in precedenza già allontanate per violazione del foglio di via obbligatorio nel comune di Roma.

Nemmeno il tempo di attivare un rafforzamento dei controlli per il weekend, che oggi venerdì 24 novembre, la scena si è ripetuta, ma stavolta nei pressi di Palazzo Montecitorio, dove due altre due attiviste di Ribellione Animale si sono incatenate alle transenne che circondano Piazza Montecitorio esponendo anche uno striscione con la dicitura “STOP SUSSIDI AGLI ALLEVAMENTI”.

Una doppio blitz in realtà, che ha coinvolto un’altra attivista sul fronte della violenza di genere che ha messo in atto una dimostrazione a base di pittura rossa.

La donna si è lanciata addosso la vernice e si è lasciata cadere sulla piazza completamente cosparsa della pittura con la quale voleva evocare il sangue versato degli animali, aggravando il tutto con la denuncia di uno stretto rapporto tra la violenza di genere e quella sugli animali.

“All’interno degli allevamenti le femmine delle altre specie vengono sfruttate non solo per la loro carne ma anche e sopratutto per il loro apparato riproduttivo (tramite ingravidazione artificiale) e per le loro caratteristiche biologiche (produzione di latte e uova)” – hanno dichiarato in un comunicato.

Una protesta che Ribellione Animale ha perfino associato alla ricorrenza del 25 novembre, la giornata contro la violenza sulle donne, ritenendo necessario portare attenzione a quanto subiscono le femmine non umane.

Le donne sono state fermate e identificate dalle Forze dell’Ordine che ha sequestrato anche in questo caso i materiali utilizzati per la protesta: la vernice ormai diventata uno standard nelle manifestazioni di Ribellione Animale, poi le catene e lo striscione.

Per domani 25 novembre, non si escludono altri blitz degli attivisti tra le tante manifestazioni nonviolente per la ricorrenza della Giornata contro la violenza sulle donne.