Il Parco regionale dei Castelli Romani che fa parte della rete di Enti che hanno aderito al Servizio Civile Universale, ha usufruito in questi anni della preziosa collaborazione di centinaia di volontari, che stanno portando avanti alcuni progetti con il comune denominatore dello sviluppo sostenibile.
Tra questi, la valorizzazione della rete sentieristica regionale, per promuovere un turismo lento e sostenibile per coinvolgere la collettività, in cui si inserisce “Il Cammino della Transumanza nel Lazio”, i percorsi stagionali affrontati dai pastori fin dall’antichità. L’itinerario è già percorribile.
Oltre 200 volontari del Servizio Civile con Parchi del Lazio per ricostruire la segnaletica del Cammino della Transumanza: già disponibile la guida
“Le aree naturali protette rappresentano un luogo privilegiato per educare i giovani alla tutela e al rispetto per l’ambiente”, valori ribaditi in queste ore dal Parco regionale dei Castelli Romani, nella presentazione dei risultati di un lavoro di tre anni svolto assieme ai volontari del Servizio Civile Universale, in un percorso formativo ed esperienziale, che tra le varie attività, ha visto i giovani impegnati anche nel ripristino della segnaletica e segnatura dei sentieri e dei Cammini.
Anche quest’anno a seguito dell’Avviso di gennaio relativo ai programmi di Servizio Civile Universale, sono stati oltre 200 i giovani volontari che hanno avuto la possibilità di collaborare con il Sistema dei Parchi del Lazio. Braccia operative che stanno ancora contribuendo a promuovere un progetto importantissimo, incentrato sulla Transumanza nel Lazio.
Un impegno non banale, che ha dovuto attingere all’esperienza sul campo incrociata con un approfondito studio archivistico, per ricostruire le antiche rotte migratorie stagionali dei pastori, attraverso le quali si spostavano dalla zona appenninica a quella tirrenica, attraversando la penisola.
La lunga ricerca per il ripristino dei sentieri, sta così restituendo al prezioso patrimonio dei cammini italiani, il “Cammino della Transumanza Laziale”, di cui è stata già iniziata la segnatura di un primo lungo tratto.
L’itinerario è già percorribile a piedi e in bicicletta, ed è costituito da due tracciati. Un primo percorso Blu, lungo 250 chilometri costituito da 13 tappe; e un altro arancione più “breve” di 140 chilometri lungo 4 tappe.
Ed in particolare il secondo c’è già da scommettere che diventerà il più gettonato da chi ama camminare in contemplazione della natura, su un circuito ad anello che in questo caso, permetterà di partire e tornare nella Capitale, collegando quattro aree naturali protette regionali.
Un modo per visitare e scoprire in un colpo solo, tutte le biodiversità del Parco dei Castelli Romani, il Parco dell’Appia Antica, il Parco dei Monti Lucretili, quello dei Monti Simbruini e l’antico tratturo Anzio Falasche-Jenne.
“Nel mese di ottobre è iniziata la segnatura del primo tratto di cammino, con un’escursione guidata organizzata dai Guardiaparco insieme ai volontari SCU, aperta ai cittadini che hanno partecipato numerosi – dichiara la nota del Parco regionale dei Castelli Romani -. Mentre nel mese di novembre è stato siglato il Protocollo d’Intesa tra Parco e ‘Società Geografica italiana’, per la realizzazione del “Cammino della Transumanza”, di cui è già disponibile la Guida con i tracciati” concludono.
Tutte le informazioni relative al progetto ed allo stato dei lavori in corso, sono disponibili sul sito www.scuborghieareeprotette.it