Da sempre senza soluzioni il problema dell’insabbiamento del Canale dei Pescatori che è una delle principali criticità per l’assetto idrogeologico del territorio
Sono bastati alcuni giorni di mareggiate e forti venti di scirocco per insabbiare la foce del Canale dei Pescatori paralizzando il deflusso delle acque convogliate a mare dall’entroterra del X Municipio e la sua stessa navigabilità. Una storia che si ripete tutti gli anni con l’avvento della brutta stagione ma, qualche volta, anche d’estate quando le correnti sospinte da venti di burrasca creano identici problemi. Criticità rispetto alle quali non sono mai state trovate soluzioni adeguate con conseguenze nefaste per il bilancio dell’amministrazione locale a causa dei costi elevati che si devono poi affrontare per consentire il dragaggio sistematico della foce.
Per liberare il canale dalla rena che ne ostruisce lo sbocco a mare devono, infatti, essere spese svariate decine di migliaia di euro. L’intervento segue sempre lo stesso copione. Sugli argini, peraltro malconci del fossato, viene posizionata una draga che, lavorando in modo incessante per diversi giorni e in alcuni casi anche di notte quando il problema si presenta, per esempio, d’estate per evitare ripercussioni sulle attività balneari estrae la sabbia dal fondale e, attraverso una breve condotta, la riversa sulle rive di levante (leggi qui).
La rimozione della barriera che si forma in corrispondenza della foce è importante per diverse ragioni. Non si tratta soltanto di ripristinarne la navigabilità a vantaggio delle imbarcazioni e dei pescherecci ormeggiati a monte dello sbocco a mare, ma anche di impedire che il livello dell’acqua all’interno del Canale possa esondare oltre gli argini. Potenziali allagamenti finirebbero, infatti, per coinvolgere anche l’entroterra del X Municipio nella sezione situata in direzione della pineta di Castel Fusano a sua volta collegata con la rete idrica costruita all’epoca delle bonifiche per sottrarre spazio alle paludi un tempo presenti in zona.
Il ristagno delle acque crea, inoltre, evidenti problemi igienico sanitari e di sopravvivenza della fauna ittica che è minacciata dalla riduzione delle percentuali di ossigeno presenti all’interno del canale.
Il dragaggio degli sbocchi dei canali non è una problematica tipica del litorale situato a sud di Roma ma riguarda anche diverse località che, più a nord, si trovano all’interno del comune di Fiumicino dove, nei giorni scorsi, il Consorzio di bonifica Litorale Nord è entrato in azione per eliminare dalla foce del Canale delle Acque Alte situate tra Focene e Fregene, l’ accumulo di sabbia di riporto che ne aveva modificato il corso sempre a causa delle avverse condizioni meteo verificatesi in precedenza (leggi qui).
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