Roma: in un quartiere che piange ancora la sua perdita assieme ad amici e familiari, la morte della 13enne Gaia Menga, a bordo dell’auto drammaticamente sbandata nell’incidente che le ha tolto la vita, viene sempre più approfondita e vivisezionata, con un primo importante tassello che si aggiunge al sanguinoso puzzle: testi narcotici negativi per entrambi, ma, dai rilievi dei test alcolemici, la donna al volante dell’auto sulla quale viaggiava la piccola vittima era positiva all’alcol, in sostanza aveva “bevuto” alzando troppo il gomito, seppur con un tasso alcolico che sembrerebbe non essere stato altissimo.
L’amica della madre, che era al volante della Golf durante l’incidente che ha tolto la vita alla piccola Gaia, guidava con un tasso alcolemico leggermente superiore ai limiti di legge
Ferita anche la madre di Gaia, in una serie di rilievi che, come raccontatovi all’interno di un altro recente nostro articolo di approfondimento, sono stati disposti uno dopo l’altro dalla Procura capitolina.
Nel primo fine settimana di marzo quindi ci sono i contorni sempre più chiari riguardo al sinistro verificatosi tra sabato 4 e domenica 5 novembre: si tratta di una morte tragica con tanti punti oscuri, calcolando anche, oltre a velocità del mezzo e stato di salute, l’asfalto reso viscido dalla pioggia del weekend.
Gaia, 13 anni, è morta poco dopo per la gravità delle ferite riportate e i magistrati di Piazzale Clodio vanno avanti nelle indagini senza sosta.
In quella Golf Wolkswagen presa a noleggio e guidata dall’amica della mamma, con la madre di Gaia e la persona che era al volante entrambe inserite nel registro degli indagati, la ragazzina ha trovato la morte per l’impatto durissimo dell’auto sulla quale viaggiavano, finendo la propria corsa contro una rotatoria nei pressi dell’intersezione con via Giovanni Gutemberg, Roma sud, zona Trigoria.
La pm Margherita Pinto approfondirà con altre perizie specifiche anche e soprattutto la velocità esatta dell’auto al momento dell’impatto ma ora un primo particolare importante è stato definito, ovvero che la 33enne al volante della Golf, amica della madre, non era sobria, non avrebbe dovuto guidare e ci sono due contestazioni per entrambe, madre e amica: la madre sapeva delle condizioni psicofisiche imperfette dell’amica?
Al momento, appurato il tasso alcolemico leggermente superiore ai limiti di legge, scatta per l’amica della madre l’ammenda amministrativa, in attesa di stabilire l’esatto quadro dell’evento.
Come sempre ricordiamo ai nostri lettori che in questi casi tutti gli indagati vanno al momento ritenuti come presunti innocenti, in attesa dei vari gradi del processo nel quale si stabiliranno eventualmente le prove, dato che ci si trova ancora nella fase delle indagini preliminari, in attesa di una possibile sentenza irrevocabile di condanna.
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