Roma, regali in cambio di soffiate: finanziere corrotto dovrà sborsare 50mila euro

Per il finanziere dopo la condanna penale è arrivata quella contabile: ad indagare i colleghi

Invece di stanare evasori fiscali riservava loro soffiate per sfuggire alle indagini. Un dopo lavoro che un finanziere dovrà pagare con un risarcimento di 50 mila euro, il doppio delle regalie incassate tra soldi, cesti di natale e persino un pieno di benzina.

Per il finanziere dopo la condanna penale è arrivata quella contabile: ad indagare i colleghi

Erano diversi i modi in cui un finanziere corrotto, in servizio anni fa al comando di Aprilia, veniva pagato per le soffiate a un gruppo di evasori. Alla fine però qualcosa è andato storto e gli stessi colleghi del comando provinciale hanno portato alla sbarra i 18 indagati e con loro il casco blu infedele.

Prove ritenute schiaccianti hanno portati la condanna del finanziere in primo grado, in Appello, in Cassazione e ora anche davanti alla Corte dei Conti.

Dovrà risarcire il Comando Generale della guardia di Finanza, visto che con il suo comportamento ha danneggiato l’immagine del Corpo. La cifra stabilita è di 50 mila euro.

Una pena che va ad aggiungersi alla condanna a 3 anni e 8 mesi di carcere inflitta in via definitiva dalla giustizia ordinaria e già scontata.

Secondo le accuse il militare avrebbe supportato una banda di truffatori ad evadere le tasse, quando necessario accedendo abusivamente al sistema informatico per vedere lo stato delle indagini oppure dando le dritte con cui rispondere in caso di accertamenti fiscali.

Secondo le contestazioni il finanziere avrebbe ricevuto uno smartphone, buoni benzina del per 500 euro, ceste natalizie e anche circa 20mila euro.

A incastrarlo, oltre alle dichiarazioni degli stessi indagati, che lo hanno descritto come un pubblico ufficiale vicino al gruppo, anche intercettazioni e video effettuati durante servizi di appostamento e pedinamento.

Un altro collega nei guai

Di recente la procura di Roma ha aperto una indagine su un altro finanziere infedele: in questo caso il militare avrebbe sottratto 123mila euro da 175mila sequestrati in una operazione anti riciclaggio. E’ sotto inchiesta per peculato.