Roma, panico all’Appio Latino per lo schianto di un albero a due passi dalla scuola media

Un albero caduto su un tratto di strada normalmente frequentato dagli studenti avrebbe potuto fare una strage

Panico al quartiere Appio Latino dove, intorno alle ore 10.00 di oggi, venerdì 3 novembre, un grosso albero di acacia si è schiantato al suolo su una strada privata che viene abitualmente attraversata da decine di studenti diretti verso la vicina scuola media Giovanni Pascoli situata in via Sibari. Il cedimento, dovuto allo stato di degrado del tronco probabilmente giunto alla fine del suo ciclo vegetativo, è stato tanto violento quanto improvviso. La pianta ad alto fusto che si trovava all’interno di un giardino di pertinenza di un ristorante è piombata al suolo all’inizio di via Elea all’altezza dell’incrocio con via Gallia.

Un albero caduto su un tratto di strada normalmente frequentato dagli studenti avrebbe potuto fare una strage

Non ci vuole molto a immaginare cosa sarebbe potuto accadere se l’albero fosse caduto due ore prima quando via Elea, strada di transito a uso privato, pullula di ragazzini che, per accorciare la strada verso la scuola circondata da condomini popolari costruiti durante l’epoca del fascismo, passano proprio in quel punto. La pianta, evidentemente indebolita dal forte vento che ha soffiato nelle ultime ore, si è spezzata come una matita riversando i pesanti rami e le chiome della parte superiore su alcuni motorini e sfiorando alcuni passanti ma senza per fortuna provocare danni alla loro incolumità personale.

Distruzione e tavolini in frantumi, invece, all’interno del gazebo annesso a un locale specializzato in cucina e miscele che si trova al civico 37 c di via Gallia e dove è rimasto lo spezzone dell’acacia crollato su via Elea dopo aver abbattuto la recinzione in cemento del giardinetto che normalmente è frequentato da molti avventori nell’orario del pranzo e della cena. Se l’acacia avesse ceduto durante l’orario di apertura del ristorante i consumatori seduti nel punto in cui la parte alta della pianta si è abbattuta probabilmente non sarebbero più qui a raccontarla.

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L’interno del locale di via Gallia dove si trovava l’albero precipitato all’esterno dove passano moltissimi studenti

Nonostante le segnalazioni e le denunce il proprietario del locale dove si trovava la pianta si è sentito rispondere che si trattava di un esemplare protetto

Il proprietario del ristorante scuote la testa e, tirando un sospiro di sollievo per non aver subito danni ancora maggiori, spiega di aver segnalato più volte agli uffici pubblici competenti di aver chiesto l’autorizzazione a eliminare un albero apparentemente ancora vitale e pieno di foglie verdi ma comunque abbastanza vecchio. La risposta è sempre stata che trattandosi di una specie di acacia “Sophora Japonica” protetta non si poteva eliminare. Ciò che sorprende, tuttavia, è che nello stresso quartiere non molto lontano da via Gallia un paio di anni fa il municipio decise di abbattere ben sedici esemplari dello stesso tipo. Piante che possono raggiungere anche un’altezza di 30 metri e un diametro di 50/60 centimetri ma che sono molto insidiose perché si tratta di alberi decidui e cioè destinati a cadere a fine vita.

Oltre al danno il gestore ha dovuto sopportare anche la beffa di essersi sentito rispondere dai vigili del fuoco, chiamati d’urgenza subito dopo il crollo, che trattandosi di un albero posizionato all’interno di una proprietà privata e per giunta caduto su una via dal transito riservato ai condomini degli stabili circostanti, la rimozione era un onere di sua esclusiva spettanza.