Guidonia, il marito la massacra di botte: salvata dai vicini

Il marito violento aveva reso impossibile la vita alla donna: in casa coltelli e minacce

maltrattamenti
L'arresto per maltrattamenti

Marito violento allontanato da casa per ordine del giudice a Guidonia. La moglie, soggiogata dalle minacce di morte, non aveva mai avuto il coraggio di denunciare. Sono stati i vicini di casa a chiedere più volte l’intervento delle forze dell’ordine.

Il marito violento aveva reso impossibile la vita alla donna: in casa coltelli e minacce

Qualche giorno fa gli agenti del commissariato di Tivoli del pool anti violenza hanno notificato all’uomo, un trentenne di nazionalità romena, la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento nei confronti dell’ex compagna.

Secondo il provvedimento emesso dal gip su richiesta della procura il trentenne, spesso ubriaco, avrebbe reso la vita impossibile alla compagna tra botte, pedinamenti, un controllo ossessivo e minacce. In alcuni casi facendo ricorso anche a coltelli.

Episodi non denunciati dalla donna, soggiogata col terrore.

Va sottolineato – riferisce una nota del palazzo di giustizia di Tivoli – che l’intervento della Procura e del Commissariato di Tivoli è stato determinato dal sostegno della donna da parte dei vicini di casa che, in occasione di uno degli ultimi episodi di violenza, non hanno esitato a richiedere l’intervento della Polizia di Stato, potendo così testimoniare lo stato di agitazione e paura che, negli ultimi mesi, spesso loro stessi avevano constatato”.

Particolarmente significativa la valutazione del G.I.P. presso il Tribunale di Tivoli che ha emesso nei confronti dell’uomo la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla persona offesa con prescrizione di mantenere una distanza di almeno 500 metri dal luogo di residenza della vittima e con divieto assoluto di comunicazione con la donna con qualunque mezzo, anche telematico, con braccialetto elettronico.

Infatti, il Giudice ha ritenuto che “…Il racconto reso è coerente nella giustificazione del mancato ricorso all’Autorità Giudiziaria e non appare inverosimile, dunque, che nell’ambito di un rapporto di convivenza improntato ai comportamenti prevaricatori dell’indagato, l’effetto di questi sia stato l’annichilimento della destinataria, che non è riuscita mai a determinarsi a sporgere querela, per paura di scatenare reazioni ancora più violente da parte del predetto…”.

Il precedente

Pochi giorni fa a piazzale Clodio è stata chiesta la condanna a 18 anni per un altro marito violento. La moglie, Genoveva, è morta con l’addome spappolato da calci e pugni. Lei al momento del ricovero aveva riferito di essere stata aggredita da sconosciuti in strada.