Non si indigna, anzi esulta, la Sinistra politica che amministra il X Municipio dopo che il Campidoglio si è ripreso la gestione delle concessioni balneari sulle spiagge di Ostia. Il decentramento fa un salto indietro di trent’anni, accentrando la competenza sull’unica specificità che appartiene al Municipio di Ostia rispetto a tutti gli altri parlamentini della Capitale, ma per la Sinistra “inizia una fase completamente nuova”.
Parodistica replica della sinistra locale allo “scippo” del Campidoglio che ha fatto marcia indietro sul decentramento riappropriandosi delle competenze sulla gestione delle spiagge
Indifferenti all’assoluta assenza dell’amministrazione capitolina nella vita del X Municipio, gli amministratori del X Municipio fanno passare come un successo il declassamento dei poteri locali. Il Campidoglio non rimpolpa l’organico all’Ufficio Tecnico e tra le stanze del Palazzo del Governatorato? Non concede sufficienti finanziamenti per la cura del verde pubblico e delle strade? E’ assente nella programmazione di eventi adeguati al valore del suo litorale? Il Palazzo Senatorio si riprende la gestione delle spiagge, unica vera risorsa economica di Ostia? Ebbene per il presidente del X Municipio, Mario Falconi, questo “è un grande giorno per tutti i romani”.
Dopo due stagioni fallimentare nell’allestimento sei servizi sugli arenili pubblici, Falconi parla di “un sostanziale contributo all’azione amministrativa del Campidoglio e nelle decisioni che riguarderanno il litorale” da parte della sua squadra di Governo. Come se Roberto Gualtieri & company d’ora in poi per gestire le concessioni balneari non potranno fare a meno del “sostanziale contributo“ che il X Municipio potrà fornire “grazie all’esperienza maturata”.
Ancora più sconnessa dalla realtà la posizione della Sinistra Italiana. Il capogruppo municipale Marco Possanzini parla di “due passi avanti” nel decentramento. Ignaro dell’assenza del Campidoglio nel supporto al governo del X Municipio finora manifestata, Possanzini sottolinea che “finalmente si torna a quella visione d’insieme necessaria per affrontare le grandi trasformazioni necessarie per valorizzare il mare di Roma, il mare dei cittadini, e renderlo finalmente una risorsa capace di generare nuove possibilità per tutti e tutte”. Non spiega cosa l’abbia impedito finora. Anzi, anticipa che “partendo da un’analisi critica dei problemi generati da decenni e decenni di gestione predatoria degli arenili e di assenza furbesca della politica” “è giunto finalmente il momento che Regione, Campidoglio e Municipio X… lavorino di concerto per ripensare completamente il litorale della Capitale d’Italia”.
Perché tutto questo non sia successo nei due anni di gestione Gualtieri e, prima ancora, in quelli di Ignazio Marino, con una maggioranza composta dalla sinistra e quindi anche dal suo partito, non viene spiegato dal capogruppo municipale di SI. Il disastro sulle spiagge libere di Castelporziano e di Capocotta sta lì a dimostrarlo e non sarà certamente l’annullamento del decentramento a risolvere una malagestione che finora non ha assolto il Campidoglio.
Quelle di Falconi e di Possanzini sono gravi ammissioni di incapacità e incompetenza, visto che sinora la gestione pubblica delle spiagge ha fatto acqua da tutte le parti. Ma, forse, chi quelle ammissioni le ha sottoscritte, neppure se ne è accorto.