In occasione della giornata per la commemorazione dei defunti, giovedì prossimo 2 novembre, papa Francesco, sarà in visita al Cimitero Militare di Roma in via Zabaglia nel quartiere di Testaccio a Roma. Il Rome War Cemetery della Capitale ospita i resti dei militari appartenenti ai Paesi del Commonwealth che sacrificarono la propria vita durante la Seconda Guerra Mondiale per la liberazione dell’Italia e di Roma dall’occupazione nazifascista.
Chiusure in vista nello storico quartiere di Roma per la visita di papa Francesco al Rome War Cemetery
La cerimonia pubblica avrà inizio alle ore 9.00 di giovedì 2 novembre e dovrebbe concludersi intorno alle ore 13.00 mentre il papa si recherà al Cimitero Militare per la celebrazione della messa per la commemorazione dei defunti intorno alle ore 11.00. Sono di conseguenza previste chiusure con divieti di sosta su via Zabaglia e via Monte Testaccio. Il cimitero militare di Roma (Rome War Cemetery) custodisce i resti dei militari appartenenti ai Paesi del Commonwealth che sacrificarono la propria vita durante la Seconda Guerra Mondiale per la liberazione dell’Italia e di Roma dall’occupazione nazifascista. Il complesso è stato realizzato nel 1947 ed è ancora gestito e manutenuto dalla Commonwealth War Graves Commission che si occupa di altre circa cinquanta strutture analoghe presenti in Italia nei luoghi dove si verificarono gli scontri più cruenti tra l’esercito alleato e quello germanico.
Sempre per restare nell’ambito di commemorazioni legate alla storia del nostro Paese va segnalato che, sabato prossimo 4 novembre, il presidente della repubblica Sergio Mattarella si recherà alle ore 9.00 presso la tomba del Milite Ignoto di piazza Venezia per le celebrazioni legate al Giorno dell’Unità nazionale e giornata delle Forze Armate. L’evento celebra la data in cui, il 3 novembre del 1918 a Villa Giusti nel comune di Padova venne siglato l’armistizio che metteva fine alla prima guerra mondiale in Italia con la resa dell’esercito dell’impero austro-ungarico. Si tratta di un festeggiamento dedicato all’unità del Paese perché la nazione vittoriosa accedeva all’annessione delle terre irredente di Trento e Trieste a completamento del processo di integrazione territoriale iniziato con le tre guerre risorgimentali del XIX secolo.
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