Un importantissimo e vitale servizio per la salute dei più piccoli è disponibile presso l’ambulantorio di pediatria-allergologia dell’ospedale dei Castelli, dove è dunque avviata la vaccinazione gratuita ai pazienti, di un farmaco basilare per la protezione della salute dei bambini, ovvero il Dupilumab, che è l’unico attualmente ritenuto efficace contro una malattia della pelle violentissima come la dermatite atopica.
Un farmaco fondamentale per curare la dolorosissima dermatite atopica che colpisce la pelle di bambini e adolescenti viene somministrato all’Ospedale dei Castelli
L’ambulatorio ricadente nell’area della Asl Roma 6, è l’unico ospedale della provincia capitolina dove attualmente dove è possibile prescrivere e somministrare il Dupilumab, un farmaco biologico inibitore delle interleuchine 4 e 13, che provocano l’infiammazione di cui sopra, e tra i pochissimi in tutto il Lazio – allargando il raggio oltre Roma –
Si tratta di un farmaco fondamentale e testato con successo in centiania di pazienti bambini o adolescenti, tutti affetti da dermatite atopica e in adolescenti con asma grave, basandosi su dati biologici specifici che migliorano l’efficacia del farmaco riducendo vicino allo zero gli effetti collaterali, già con il primo test fatto lo scorso fine settembre, quando una paziente con grave quadro clinico è migliorata drasticamente.
Focus sulla dermatite atopica: malattina dolorosissima
In particolare, spiegando brevemente che tipo di malattia è la dermatite atopica, rappresenta un’ infiammazione cronica della pelle di bambini e ragazzi ambosessi fino all’età adolescenziale che genera dolorose lesioni con forte pruriti, vistosi rossori ed eritemi e la caduta della pelle, in forma “desquamante”, come si dice in gergo medico, danneggiando gravemente la cute del paziente e che in precedenza per essere sanata prevedeva cure costosissime, obbligando a frequenti ricoveri chi ne è affetto.
Proprio oggi, lunedì 30 ottobre, vi abbiamo raccontato di come 11 strutture ospedaliere dell’area dell’Asl Roma 6 saranno riconvertite e modernizzate per affrontare meglio e con nuovi servizi ai pazienti residenti, i nuovi tipi d’emergenze sanitarie, diventando “Case della Comunità”.
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