Roma: un uomo marocchino di 35 anni è stato arrestato per perchè gravemente sospettato per un furto fatto dopo aver aggredito e derubato una persona che stava prelevando nelle sigarette da un distributore automatico in una piazza della Capitale, mettendo in atto la rapina.
Il marocchino 35enne ha strappato il cellulare dalle mani della vittima mentre quest’ultima stava prelevando delle sigarette da un distributore e poi l’ha picchiata
Nei confronti dell’arrestato, è stato preso il provvedimento della custodia cautelare in carcere, dopo il colpo messo a segno ieri, giovedì 19 ottobre nella parte est di Roma, quando la vittima è stata attaccata in piazzale Prenestino.
Ad oggi, 20 ottobre, ancora non si sa neppure l’identità dell’aggredito, che però dalla ricostruzione fatta alle forze dell’ordine sarebbe stato assalito dal 35enne nordafricano, marocchino, e rapinata del cellulare.
Poi senza riuscirci, ha cercato di riprenderselo e allora l’uomo avrebbe risposto per proteggere il suo “malloppo”, lo smartphone, picchiando a calci e pugni la persona, rimasta gravemente ferita.
Poco dopo però, dopo che la vittima è stata refertata con vari giorni di prognosi all’ospedale, per fratture multiple e denunciando i fatti a medici e alle autorità, si è riusciti a trovare il 35enne marocchino scandagliando le immagini delle telecamere della zona.
Individuato e arrestato, il cittadino africano è stato portato in carcere e il cellulare restituito al legittimo proprietario.
In un caso simile che vi abbiamo descritto proprio oggi, venerdì 20 ottobre, un altro cittadino africano, algerino, è stato arrestato in zona Stazione Roma Termini, dato che si muoveva su e giù da un treno con fare sospetto.
A quel punto, la polizia di Stato in pattugliamento costante tra Termini e dintorni lo ha fermato e arrestato, scoprendo che era gravemente sospettato di essere l’autore di una rapina fatta questa estate, quando aveva derubato un uomo di un prezioso e costoso orologio.
Come sempre ricordiamo che tutti gli indagati, denunciati, sospettati o arrestati, come in questo caso, sono ad oggi da ritenersi presunti innocenti dato che ancora ci si trova nella prima fase, quella delle indagini preliminari, e in attesa dei vari gradi del processo dove si formeranno eventualmente le prove e la definitiva sentenza irrevocabile di condanna.
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