Roma, il sostegno di Vanzina al paralimpico Salvatore Cimmino: 50 km a nuoto nel Tevere (VIDEO)

Anche il noto produttore e regista romano Enrico Vanzina sostiene la impressionante traversata dell'atleta paralimpico Salvatore Cimmino che da Roma nord arriva a nuoto a Fiumicino

Da Roma a Fiumicino a nuoto per sostenere i diritti umani: 50 chilometri a nuoto, questa l’impresa miracolosa di Salvatore Cimmino,  con, come potete vedere, anche l’incoraggiamento video da parte del noto regista e produttore romano Enrico Vanzina. Un percorso che è partito  dal quadrante nord della Capitale, dalla sede del Coni del Foro Italico, e si è concluso 50 chilometri di Tevere più in là, nelle acque della Darsena di Fiumicino, nell’evento chiamato Tiberwave.

Anche il noto produttore e regista romano Enrico Vanzina sostiene la impressionante traversata dell’atleta paralimpico Salvatore Cimmino che da Roma nord arriva a nuoto a Fiumicino

Un percorso lunghissimo e a tratti molto complesso, che ha visto il nuotatore  paralimpico partire da Ponte Duca d’Aosta fino all’arrivo presso la Darsena di Fiumicino per sottolineare i diritti umani mancati, sulle difficoltà e l’importanza di sostenere le persone con disabilità e sull’importanza di mantenere salubri le acque dei territori interni.

Una vera impresa che è, da parte di Cimmino, un vero impasto di preparazione, forza e volontà all’interno del Tevere, il fiume simbolo della Capitale, che l’atleta paralimpico ha percorso con grande coraggio.

A seguire Cimmino nel suo tragitto a nuoto ci sono stati, sempre presenti, canoisti dei vari gruppi sportivi e un grande seguito anche tra i cittadini Vip, che, tra i tanti, ha visto anche il noto regista e produttore cinematografico Enrico Vanzina, schierarsi dalla sua parte.

L’impresa è stata raggiunta nella giornata di ieri a Roma, in un sabato 14 ottobre davvero storico e avvolto da un gran bel tempo in un sole raggiante che ha dato ampio risalto e, almeno niente maltempo, durante la mitica traversata a nuoto da parte di Salvatore Cimmino.

Come ha specificato alla fine dell’impresa proprio Salvatore Cimmino, si tratta di una giornata da ricordare, che lui commenta con queste parole, spiegandone anche il significato nascosto: “La giornata di ieri è stata un’esperienza che resterà indelebile nella mia memoria: ci ha insegnato che, solo facendo squadra possiamo recuperare le persone rese vulnerabili da una società che ha creato le vulnerabilità che le hanno colpite. Solo facendo squadra possiamo costruire politiche di inclusione e coesione sociale a cui ha diritto ogni persona con disabilità (e non solo) e sono quelle che mirano a dotare ogni persona delle risorse necessarie nella vita quotidiana, a sviluppare le sue capacità di godere appieno di tutti i diritti umani ed a promuovere una cultura impregnata dei valori inerenti i diritti umani. Solo facendo squadra possiamo costruire un nuovo welfare capace di metterci nelle condizioni di dare risposte convincenti sui temi della ricerca scientifica, della sanità, della scuola, della mobilità e del lavoro”.

Proprio oggi vi abbiamo parlato di come a Roma nel maggio del prossimo anno ci sarà la tappa finale del 107esimo Giro d’Italia, quella del 2024, che arriverà e terminerà con una tappa ad hoc che vedrà i ciclisti cimentarsi per le strade della Capitale, per il secondo anno di seguito.

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