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Roma, l’immunologo Le Foche ringrazia il poliziotto: “Ti devo la vita”

L'immunologo ringrazia in tv il poliziotto che gli ha salvato la vita. Lui: "Dovere".

Ti devo la vita“, ringraziamento pubblico in tv. Dal Policlinico Umberto I dove è ancora ricoverato, l’immunologo Francesco Le Foche ringrazia e si complimenta con Manuel Basile, l’agente di polizia che, giovedì scorso, fuori servizio lo ha strappato dalla furia di un paziente, un ex pugile dilettante, deciso ad ucciderlo.

L’immunologo ringrazia in tv il poliziotto che gli ha salvato la vita. Lui: “Dovere”.

Sto meglio, soprattutto grazie ai medici del Policlinico che sono stati bravissimi“, ha detto il medico intervenuto telefonicamente nel corso della puntata di “Pomeriggio Cinque” di ieri, 9 ottobre, mentre dal Viminale era in collegamento l’agente eroe.

Sto cercando di recuperare il bulbo oculare che era scoppiato. Mi faranno anche un intervento alla retina. Però sono in buone mani“, ha poi spiegato l’immunologo.

Le Foche ha raccontato di non avere avuto nemmeno il tempo di avere paura: “Non mi sono reso conto di nulla – ha spiegato -. Ho perso conoscenza quasi subito e mi sono svegliato direttamente in terapia intensiva. Quindi non ho avuto nessun timore, ricordo solo di una ex magistrata che stavo curando e non ricordo praticamente più niente“.

Ad ascoltare le parole del medico Manuel Basile, il poliziotto in borghese in collegamento dal Viminale: “Lo ringrazio perché mi ha salvato la vita – ha aggiunto Le Foche -, l’ho ringraziato anche privatamente e gli ho chiesto di incontrarlo“.

I ringraziamenti

L’uomo che ha picchiato l’immunologo – un ex pugile dilettante di 36 anni affetto da disagi psicologici – era convinto che gli avesse somministrato una terapia sbagliata per un’infezione alla colonna vertebrale ed era anche arrabbiato perché l’immunologo si sarebbe rifiutato di prendere in cura il suo cane. Ora dovrà rispondere di per tentato omicidio.

L’intervento

Proprio in quegli istanti camminava in via Po 45, di fronte allo studio privato di Le Foche, il poliziotto Basile, in quel momento fuori servizio e disarmato.

Avevo appena concluso una visita privata in qualche civico più avanti – ha raccontato -, ho sentito delle urla provenienti dallo studio del dottore. Ho cercato di non usare la forza, perché dovevo tutelare il dottore, i presenti e anche me“.

E allora ha usato l’arma della dissuasione parlando a lungo con l’aggressore spingendolo a raccontare le sue imprese sul ring.

I medici del pronto soccorso che hanno ricoverato Francesco le Foche in condizioni critiche hanno riscontrato un trauma cranico-facciale e la fratture del setto nasale e del pavimento orbitario sinistro.

L’immunologo, ricoverato al Policlinico Umberto I in codice rosso, è finalmente fuori pericolo. Per la guarigione però ci vorrà del tempo.