Ostia Antica, una sagra dedicata all’arte del caplét dei bonificatori romagnoli: date e programma

I visitatori potranno osservare come le donne del posto preparano la pasta sfoglia e poi tutti a tavola a degustare il cappelletto locale

Sarà come compiere un salto gastronomico all’indietro di oltre un secolo, per celebrare i fasti di un piatto tipico romagnolo che, nel corso degli anni è entrato a pieno titolo a far parte delle ricette del territorio di Ostia Antica da quando i bonificatori provenienti dalla Romagna lo inserirono all’interno delle specialità gastronomiche più apprezzate della zona. Da qui l’idea promossa dalla Pro Loco di Ostia Antica in collaborazione con l’Associazione Ostia Antica Viva di dedicare a questo piccolo involucro fatto di pasta sfoglia alla romagnola e di un gustosissimo ripieno di formaggi a km zero una vera e propria “Sagra del cappelletto” che si terrà nel vecchio borgo in piazza Umberto I sabato 14 e domenica 15 ottobre.

I visitatori potranno osservare come le donne del posto preparano la pasta sfoglia e poi tutti a tavola a degustare il cappelletto locale

Sarebbe meglio dire che si tratterà di una sagra de caplét, come si dice nel dialetto con cadenza tipica del nord Italia. Quel dialetto parlato dai tantissimi operai che si adoperarono per sottrarre una vasta area dell’entroterra del X municipio alla presenza di paludi malsane e infestate dalla malaria.

Ma era nei giorni di festa o in quelli di riposo che il caplét veniva lavorato da donne esperte dotate di braccia forti e abituate non solo al lavoro nei campi ma anche a stendere la pasta fresca per dare sostanza a un piatto che finiva sulle tavole delle famiglie dei bonificatori romagnoli e, con il passare del tempo e l’arrivo di lavoratori provenienti da altre regioni d’Italia anche su quelle degli umbri piuttosto che i marchigiani o i sardi.

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E ognuna di queste famiglie finiva per personalizzare la ricetta del caplét, utilizzando prodotti assolutamente locali: partendo dai formaggi cercati, per i ripieni, presso le fattorie di pastori disseminati nelle campagne sottratte al mare per arrivare alle varie tipologie di farina prodotte nel territorio. Per questo la Sagra del Cappelleto sarà un modo per i visitatori di apprezzare anche le varietà di un piatto ormai divenuto ibrido e frutto della miscellanea di influenze tipicamente locali. Per molti anni il cappelletto di Ostia Antica poteva essere gustato nelle manifestazioni locali e in particolare durante le celebrazioni patronali e le Feste dell’Unità. Di qui l’idea di rilanciare le tradizioni di un piatto capace di soddisfare anche i palati più esigenti.

Oltre al cappelletto durante la sagra si potranno assaporare a ritmo di mazurka anche le piadine romagnole e il gelato alla zuppa inglese

La Sagra del cappelletto inizierà intorno alle ore 16.30 di sabato 14 ottobre. In piazza Umberto I i presenti troveranno un gazebo dove Masina Pala, esperta conoscitrice di questo miracoloso prodotto culinario nonché consigliera dell’associazione di commercio e turismo Ascom, insieme ad altre donne del posto stenderanno la sfoglia romagnola per poi tagliare l’involucro e farcire i cappelletti che potranno essere degustati a pranzo e a cena nei ristoranti che hanno aderito all’iniziativa. Lo scopo è anche di spiegare ai presenti come è nata questa tradizione con la speranza che possa essere tramandata alle nuove generazioni in ricordo dei loro antenati. Il tutto accompagnato dai suonatori di fisarmonica che proporranno le musiche più celebri di accompagnamento alle più tipiche danze romagnole, dalla mazurka al ballo liscio.

Ma l’offerta culinaria non sarà incentrata solo sui sapori e gli aromi del caplét, perché sarà possibile trovare presso i bar e i bistrot del borgo anche le altrettanto famose piadine romagnole e, per gli amanti dei dolci tipici, il gelato alla zuppa inglese.

In serata sui muraglioni della cittadina saranno proiettate le immagini di un cortometraggio in cui appariranno in sequenza le foto degli operai romagnoli che parteciparono alla bonifica dell’area. Immagini ritrovate nei cassetti e sulle ribaltine di mobili antichi e in cui gli abitanti del luogo potranno ritrovare tracce del loro passato e del loro albero genealogico.

I festeggiamenti proseguiranno domenica mattina 15 ottobre. Piazza Umberto I farà da agorà ai visitatori interessati ad assistere alla lavorazione dei cappelletti da mangiare a pranzo e a cena. E ci sarà la possibilità di conoscere anche la ricetta del piatto tipico che, per l’occasione, è stato elaborato sulla base di una sorta di decalogo capace di riunire in un unico protocollo le diverse varianti locali del caplét.

In serata divertimento a tutta musica con una band che alternerà musiche della tradizione popolare romagnola a quelle più moderne. Perché uno degli obiettivi della Sagra è appunto quello di affidare alle nuove generazioni il ricordo di una tradizione che ha, innanzitutto, valore di memoria storica oltre che culinaria.

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