Il corpo del 20enne recuperato in tarda mattinata dal fondale, a quattro metri di profondità
Si chiamava Mohamed Fall, il 20enne scomparso ieri, martedì di Ferragosto, nelle acque del lago di Bolsena, a Capodimonte, dopo un tuffo in pedalò. Il giovane di origine senegalese abitava a Viterbo con la madre e lavorava come bracciante agricolo. Il corpo è stato recuperato in tarda mattinata a 4 metri di profondità e a più di 200 metri di distanza dal punto in cui non è più riemerso.
Le ricerche del ragazzo sono scattate ieri verso le 15 e riprese all’alba di oggi dopo lo stop della notte. I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno scandagliato per ore i fondali del lago, fino al tragico ritrovamento, pare grazie all’individuazione della salma con l’aiuto di un drone.
“Un bravissimo ragazzo” così Mohamed è stato ricordato dalla Comunità senegalese di Viterbo a lutto per la sua morte. La salma del giovane è stato recuperata oggi alle 11 dai sommozzatori dei vigili del fuoco di Roma.
La tragedia, a pochi metri dalla riva, il giovane dopo essersi tuffato dal pattino non era più riemerso. Due le ipotesi: un malore improvviso oppure le acque del lago che lo avrebbero risucchiato a causa della corrente e vortici d’acqua.
Al momento del recupero sul porticciolo di Capodimonte c’era anche la madre del giovane bagnante. Colta da un malore è rimasta ricoverata fino ad oggi in ospedale.
Per Mohamed dovevano essere solo due giornate di svago prima di partire: lo aspettavano in Trentino dove aveva trovato lavoro come bracciante agricolo in una azienda.
Domenica 6 agosto una tragedia analoga al lago di Bracciano dove un 30enne di origini cinesi, residente a Roma, è annegato mentre stava facendo un bagno insieme a degli amici.
Una disgrazia che ha ricordato quella del 19enne morto il 29 giugno ad Anguillara.
La vittima, pure lui straniera, uno studente originario delle Isole Mauritius, è annegato nelle acque dello stesso lago. Il corpo ritrovato giorni dopo.
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