Bracciano, si sente male durante un bagno nel lago: morto 30enne

Il giovane era appena entrato in acqua per fare un bagno nel lago di Bracciano quando si è sentito male ed è morto poco dopo il suo arrivo in ospedale

Foto d'archivio

A Trevignano Romano, un bagno nel lago per trovare refrigerio dalla calura estiva di questo inizio d’agosto è costato la vita ad un uomo di 30 anni che si era tuffato per trovare refrigerio dalla calura estiva di questo inizio d’agosto e dopo essersi sentito male muore praticamente sul colpo.

Il giovane era appena entrato in acqua per fare un bagno nel lago di Bracciano quando si è sentito male ed è morto poco dopo il suo arrivo in ospedale

Inutili i soccorsi portati alla vittima, un cittadino cinese da anni residente nella Capitale, che si era tuffato nel lago di Bracciano nella giornata di ieri, domenica 6 agosto, nel pomeriggio era andato a fare il bagno all’altezza dello stabilimento Skipper di Trevignano Romano.

Già dopo qualche istante gli altri bagnanti avevano notato la sagoma della vittima dimenarsi a più non posso, con il 30enne cinese apparso in grave difficoltà e a nulla sono valsi i rapidi soccorsi arrivati sul posto per estrarlo dall’acqua e portarlo in ospedale da parte del personale medico dell’Ares 118, chiamato in massa dai presenti.

Il giovane è morto in ospedale, poco dopo il suo arrivo e le indagini per appurare la dinamica dell’accaduto stanno venendo portate avanti in queste ore dai carabinieri di Bracciano, competenti per zona, insieme ai loro colleghi di Trevignano Romano.

In base alle prime risultanze investigative, nonostante tutte le piste siano ancora mantenute aperte e plausibili dalle forze dell’ordine, al momento si tende a escludere che si tratti di un suicidio e prende corpo l’ipotesi del malore, che verrà chiarita solo grazie all’autopsia sulla salma del bagnante deceduto, per chiarire l’esatta origini della sua morte.

Proprio ieri diversi bagnanti invece, nella stessa domenica 6 agosto, sono riusciti a salvarsi a Ladispoli, grazie all’aiuto dei cani di salvataggio, mentre a Santa Severa, a poche ore l’uno dall’altro, un bambino e un uomo tra i 40 e i 50 anni sono stati messi in salvo dalla furia del mare rispettivamente da un carabiniere e da un membro della Guardia Costiera, entrambi fuori servizio.

Ad Anzio è stata invece una vera e propria catena umana fatta dai bagnanti a estrarre dal mare un ragazzo che stava annegando al largo della spiaggia del Turcotto.

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