Ferragosto: la “guerra” della vigilia sulle spiagge del litorale (VIDEO)

Ampi tratti di costa trasformati in discariche a cielo aperto dopo una vera e propria "guerra" fatta di falò e di campeggi abusivi sulle spiagge litoranee

Dopo i bagordi sulle spiagge del litorale romano, da nord a sud, restano i segni di quella che assomiglia a una vera e propria guerra invece che, all’atmosfera festosa di chi ha atteso l’arrivo del Ferragosto di fronte al mare. Da Ladispoli ad Anzio, ora si contano i danni, lasciati da tonnellate di rifiuti abbandonati sugli arenili con buche profonde scavate per accendere falò proibiti e all’interno delle quali restano rami semi carbonizzati ma abbastanza appuntiti da poter ferire chi, senza accorgersene, dovesse cadere o inciamparvi dentro.

Ampi tratti di costa trasformati in discariche a cielo aperto dopo una vera e propria “guerra” fatta di falò e di campeggi abusivi sulle spiagge litoranee

Sui social si moltiplicano i post che testimoniano lo sdegno di un rito intollerabile e all’insegna dell’incività ma, periodicamente celebrato nel cuore dell’estate in barba alle  ordinanze di divieto emanate praticamente da tutti i sindaci delle località tirreniche.

Uno dei tratti di litorale più colpiti è la spiaggia di Palo in prossimità dell’abitato di Ladispoli. I vandali hanno agito incuranti delle stringenti misure varate in questi giorni dall’ente locale per tutelare tutti i tratti di spiaggia libera e, in particolare il Monumento Naturale di Torre Flavia dove, per la prima volta, ha operato, in funzione preventiva, una task force formata da guardie zoofile, polizia locale e agenti della Città Metropolitana di Roma Capitale per evitare che il sito venisse semidistrutto come si verificò in occasione del Ferragosto dell’anno precedente (leggi qui).

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Immagine tratta dal sito Fb “Anzio bandiera nera.”

Sul profilo Facebook “Sei di Ladispoli se…” c’è chi si chiede “cosa abbiamo insegnato ai nostri figli? Chi sono questi giovani che non hanno rispetto per nulla? Veramente solo tanta tristezza per questo mondo che lasceremo in mano a tali vandali“. E chi sottolinea che, “purtroppo, neppure gli adulti sono un bell’esempio” concludendo che, in questo modo, sia davvero molto difficile “aspettarsi qualcosa dai ragazzi“.

Secondo altri utenti, che vanno a ritroso con i ricordi della propria adolescenza, la situazione è andata peggiorando di anno in anno e solo grazie ai social, “le persone che li usano si sono accorti solo ora di quanto stia accadendo anche se, in passato, chi organizzava un falò poi aveva cura di lasciare la spiaggia esattamente come l’aveva trovata“.

Altri si domandano per quale motivo le uniche restrizioni che vengono fatte rispettare dalle istituzioni siano quelle relative al divieto di far passeggiare i cani in spiaggia confinandoli in poche aree disponibili e senza tener conto del fatto che i quadrupedi “sono molto più puliti di questi incivili“.

Spostandosi sul litorale a sud di Roma la situazione non cambia. Il copione è sempre lo stesso, come dimostrano i commenti pubblicati da diversi utenti sul profilo “Anzio Bandiera Nera“.

L’arenile è disseminato di rifiuti in zone dove, tra l’altro, ci sono anche le tende abusive di qualche campeggiatore che ha preferito godersi la festa facendo le ore piccole.

C’è chi invoca l’utilizzo di ronde notturne, ma anche chi sostiene che la pulizia delle spiagge spetti comunque al servizio pubblico di nettezza urbana. Con poco successo visto che c’è chi gli ricorda che “se le persone assumessero comportamenti responsabili e civili si produrrebbe meno spazzatura e le tariffe per la raccolta e il riciclaggio della spazzatura costerebbero di meno“.

Ma proprio ad Anzio, questa mattina, in vari settori del litorale trasformato in un campo di battaglia sono arrivati i volontari e i ragazzi che amano l’ambiente e il mare per farsi carico dei comportamenti illegali di chi non rispetta né la natura né il prossimo.

Forse, propone, un altro utente sarebbe il caso di ricorrere all‘installazione di telecamere di videosorveglianza per individuare gli incivili e poi “obbligarli a pulire ciò che, insieme ad altri selvaggi, hanno abbandonato sulle spiagge“.

Le ordinanze di divieto di accendere falò in spiaggia vengono regolarmente aggirate ma le sanzioni per chi le viola prevedono multe molto salate

Il vero problema è che, a mancare non sono né le norme, né la volontà delle amministrazioni di assicurare una vigilanza più serrata del territorio proprio in occasione del Ferragosto.

Le ordinanze urgenti adottate dai sindaci nelle varie località del litorale romano, infatti, prevedono sanzioni anche molto severe nei confronti di chi viola le disposizioni che vietano l’accensione di fuochi e bivacchi, così come la possibilità di campeggiare sulle spiagge.

Divieti che vengono reiterati nel corso di ogni stagione balneare ma che sono in vigore tutto l’anno, come la delibera approvata dal Comune di Anzio secondo cui la trasgressione delle norme poste a tutela del rispetto dell’ambiente e della pubblica incolumità comportano l’applicazione di una multa compresa tra 1.032 e 3.098 euro.

La delibera è accompagnata da disposizioni utili a incrementare i servizi di vigilanza notturna sulle spiagge da parte della polizia locale ma, evidentemente, con unità insufficienti a garantire un presidio efficace in tutti e 13 i chilometri di costa, stando alle immagini pubblicate questa mattina sul web.

Anche altre amministrazioni locali del litorale tirrenico si sono allineate con le misure in vigore ad Anzio. Ad esempio Sabaudia che ha imposto il divieto assoluto di organizzare feste in spiaggia o di scavare buche, tra l’altro molto pericolose per chi cammina sull’arenile, in cui accendere falò. Un divieto che resterà esplicitamente in vigore sino a tutto giovedì 17 agosto incluso.

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