La nuova giunta di Fiumicino l’ha definita “operazione trasparenza”, ma l’opposizione parla di “comportamento inaccettabile”. Perché la convocazione di un consiglio comunale sul futuribile Porto crocieristico, mercoledì prossimo 9 agosto 2023, con la maggior parte della cittadinanza in ferie, impedirebbe un confronto autentico su un tema di importanza cruciale per lo sviluppo di tutto il territorio.
Mentre maggioranza e opposizione affilano le unghie il Porto crocieristico di Fiumicino mette sul piatto risorse importanti
Un progetto che fa discutere, quello sul Porto crocieristico e che ha creato le premesse per un nuovo braccio di ferro all’interno dell’Assemblea della cittadina tirrenica, mentre sul suo futuro si allungano i 450 milioni di euro del fondo Icon per la realizzazione dell’opera. Fondo partecipato al 10% dalla Royal Carribean, la compagnia di crociere norvegese-statunitense con un fatturato da 60 mld di euro che non vede l’ora della posa in opera della prima pietra per la realizzazione di un’infrastruttura destinata a ospitare anche le sue città galleggianti.
Ma tra il dire e il fare, in questo caso, c’è di mezzo la politica. Il sindaco Mario Baccini promette di “non fare sconti” sull’impatto ambientale del nuovo hub che, in campo nautico, farà da contraltare all’aeroporto internazionale “Leonardo da Vinci”. Di qui la convocazione a tambur battente di una seduta di consiglio dedicata al Porto crocieristico che, invece, secondo i consiglieri Pd, Lista Civica Ezio, Sinistra Italiana e Reti Civiche rappresenta “un affronto alla democrazia e una chiara tattica per nascondere la verità”
La maggioranza respinge al mittente le accuse, affermando che “in un momento storico decisivo per il futuro di Fiumicino” l’obiettivo è di invitare tutte le parti a “un confronto leale e sincero a beneficio della Città”. Il progetto per la realizzazione dell’infrastruttura, in parte finanziato con i fondi destinati ad alimentare il Giubileo in programma a Roma nel 2025, stanzia 13 milioni di euro a favore dell’amministrazione locale con opere che saranno messe a carico dell’ente esecutore ma che andranno a vantaggio della collettività e dovranno essere decise dal Comune.
Con parte del contributo a favore di Fiumicino sarà, tra l’altro, realizzata una sotto cabina elettrica per alimentare le navi da crociera che faranno ingresso in porto evitando così l’uso di motori inquinanti con combustibili tradizionali. Per prevenire brutte sorprese in futuro l’ente locale avrà anche un proprio rappresentante nel board della società incaricata di eseguire le opere.
Il clima sulla realizzazione del Porto crocieristico si sta scaldando tra chi lo appoggia e chi sostiene le ragioni del “no”
Che il tema, al di là degli aspetti concreti sia destinato a creare ulteriori motivi di frizione tra gli opposti schieramenti è evidente. La Giunta attuale si chiede perché “quelli che ora sono all’opposizione ed erano in maggioranza non hanno mai avuto la sensibilità di chiedere chiarezza al loro sindaco”.
Mentre dai banchi del centrosinistra c’è la certezza di “trovarsi di fronte a una manovra politica subdola, una forzatura per approvare una conferma di adesione al Giubileo nella quale si discute solamente del Porto crocieristico, senza aver ancora ricevuto autorizzazioni e valutazioni definitive e, soprattutto, senza un consiglio aperto, accessibile a tutti, in modo da garantire la massima partecipazione e trasparenza”.
Tra gli argomenti che saranno oggetto di confronto, quelli attinenti all’impatto ambientale che il nuovo Porto crocieristico potrebbe produrre, sono quelli a più alto rischio, anche perché le casse comunali non hanno certamente a disposizione risorse sufficienti per riqualificare l’area del Faro di Fiumicino dove sorgeranno le nuove infrastrutture. Ma tra le “ragioni del no” c’è anche chi avanza dubbi di natura tecnica che soltanto gli ingegneri aeronautici potranno dipanare. Qualcuno sostiene, infatti, che “il cono di volo”, e cioè la distanza minima utile da rispettare affinché le infrastrutture non interferiscano con gli aerei in fase di atterraggio o decollo impedirebbe qualsiasi installazione nella zona già destinata all’avvio dei lavori.
Per Federalberghi l’indotto del nuovo Porto sarà una fonte cospicua di incassi per il Comune ma anche per migliaia di nuovi posti di lavoro
Ma se le forze politiche si accusano, reciprocamente, di avere scarsa trasparenza c’è chi ha le idee molto chiare sulle importanti ricadute economiche che il Porto crocieristico produrrà a vantaggio del territorio.
“Si tratta -dice Massimo Coriddi, presidente di Federalberghi Fiumicino- di “un’occasione che non ci dovremmo far scappare, per molteplici motivi, pensiamo solo a quanti posti di lavoro può dare un porto per yacht e navi da crociera. Se ne stimano circa 5000 all’indotto per tantissime aziende del territorio come la cantieristica navale, gli artigiani di alto livello professionale come gli ebanisti, i fabbri, gli elettricisti, i pittori, per non parlare delle attività di rimessaggio e gestione delle cosiddette attività di buncheraggio, ossia dell’approvvigionamento delle materie prime e dei combustibili oppure a tutte quelle persone, e aziende che sarebbero coinvolte nella costruzione e nella realizzazione dello stesso porto. Il Comune -aggiunge Coriddi– trarrebbe un’ulteriore fonte di incassi dalla sola tassa di sbarco. Fissandola a 3,00 euro al giorno per persona e cioè allineandola all’imposta di soggiorno ne deriverebbe un introito di un milione e mezzo di euro l’anno”.
Il porto, infatti, oltre a quattro navi da crociera a settimana potrà ospitare yacht di lunghezza superiore a 50 metri e con ospiti di extralusso si intende.
Che gli introiti attesi saranno elevati lo dimostra l’interessamento di operatori del settore, proprio come Royal Carribean che, attualmente, utilizza Civitavecchia per sbarcare i passeggeri destinati a visitare la città Eterna.
La concorrenza con il porto di Civitavecchia e i vantaggi che Fiumicino offre alle compagnie di navigazione
Fiumicino offrirebbe, da questo punto di vista, un indubbio vantaggio, spiega il responsabile di Federalberghi, perché “ha una capacità ricettiva di cui Civitavecchia non dispone”. Non a caso le compagnie di navigazione americane preferiscono far atterrare a Fiumicino, intorno alle 10.00 del mattino, i loro clienti, per consentirgli di visitare la capitale prima di imbarcarli nell’unico porto a nord di Roma attualmente disponibile, ma certamente più lontano rispetto alla cittadina fiumense.
Mentre la politica, le istituzioni e le parti sociali dovranno confrontarsi i primi passi per la costruzione del nuovo hub portuale sono già partiti. Non c’è dubbio sul fatto che l’area del vecchio faro, dove le infrastrutture saranno realizzate cambierà completamente il suo aspetto. In mezzo a un’area desolata e a spiagge trasformate in ricovero dei rifiuti portati dal mare, spicca la scogliera artificiale realizzata in parte e poi abbandonata dalla società Acqua Marcia. E’ da lì che il nuovo progetto, superati gli ostacoli del dibattito politico, dovrà ripartire.
Intanto mercoledì scorso 12 luglio 2023 l’impresa Doronzo Infrastrutture srl, risultata aggiudicataria della gara d’appalto bandita dall’Autorità del sistema portuale del mar Tirreno Centro-Settentrionale (AdSP) per un primo lotto di opere a fronte di un finanziamento di circa 36 milioni di euro ha preso in consegna l’area per la posa della prima pietra nel cantiere del futuro porto crocieristico di Fiumicino (leggi qui).
La cittadina tirrenica potrebbe essere veramente vicina a una svolta simile a quella che, negli Anni Sessanta, portò, a due passi dal mare quello che è diventato uno dei più importanti scali a livello mondiale.
Se vuoi approfondire questi argomenti clicca sulle parole chiave colorate in arancione all’interno di questo pezzo e accedi agli articoli dedicati.