La spaventosa creatura che annuncia l’uscita del nuovo film dedicato allo squalo bianco fa bella posta proprio a due passi dal mare
Quelle fauci spalancate a due passi dal mare di Ostia fanno davvero tanta paura. Anche perché gli spettatori che da domani, giovedì 3 agosto, andranno al cinema per vedere lo spaventoso film dedicato allo squalo bianco saranno davvero pronti ad affrontare il più grande “carcharodon carcharias” della storia?
L’atteso film intitolato “Shark2 – L’abisso”, sequel di “Shark-il primo squalo” uscito nel 2018, è nato, nel 2023, dalla collaborazione tra una casa cinematografica americana e una cinese e non mancherà di impressionare le platee di mezzo mondo. Intanto, c’è chi è andato al Porto turistico di Roma per prendere le misure del nuovo squalo bianco e, naturalmente, per scattarsi selfie a ripetizione in mezzo a denti giganteschi capaci di stritolare qualunque cosa.
La ricostruzione dello squalo bianco, posizionata nei pressi delle banchine del porto lidense, dà la possibilità di avere biglietti gratuiti o comunque facilitazioni per assistere alla proiezione del film. Promozioni che, tuttavia, almeno a Ostia Lido avranno una ricaduta poco efficace, perché il Cineland di via dei Romagnoli 515 ha chiuso proprio ieri, martedì 1° agosto e riaprirà a fine mese, mercoledì 30 agosto.
La spaventosa ricostruzione di “Shark2” rende davvero bene l’idea della trama al cardiopalma che caratterizza la pellicola diretta dal regista Ben Wheatley con un cast di cui fanno parte, tra gli altri, Jason Statham, Able Wanamakok, Li Bingbing e Sienna Gullory.
Il thriller dedicato ai mostri del mare narra la vicenda di un gruppo di scienziati impegnati nello studio delle profondità oceaniche. Il gruppo verrà, ben presto, messo alle strette dalla presenza di squali colossali e da altri enormi pesci di origine preistorica in un contesto reso ancora più ostile da una banda di criminali senza pietà.
Per chi ha, ormai i capelli imbiancati, è inevitabile ripensare alle spaventose scene del primo squalo (Jaws) diretto da Steven Spielberg nel 1975 e basato sull’omonimo romanzo scritto da Peter Benchley l’anno prima. In quel caso il gigantesco esemplare di “carcharodon carcharias” era stato costruito da Carlo Rambaldi, il fantasioso creatore di effetti speciali che vinse due volte il premio Oscar, nel 1980 e nel 1983, e fu, tra l’altro, il “papà” di E.T., il piccolo extraterrestre che, invece di voler invadere la terra, era ansioso di poter fare ritorno nel suo lontano pianeta.
Anche lo squalo di Spielberg fu l’inizio di una serie di sequel ma non si può dimenticare una pellicola che fece la storia di un genere crudelmente realistico. La pellicola fu magistralmente recitata dal compianto Roy Schider che, nel film, interpretava il ruolo di Martin Brody, capo della polizia locale sull’immaginaria isola di Amity, un meraviglioso luogo di vacanze trasformatosi in un incubo senza fine per i residenti e i numerosi villeggianti in cerca di un vano riposo.
A giudizio dei critici ma anche per risultati di botteghino, il miglior sequel dello Squalo di Speilberg fu quello di Enzo G. Castellari dal titolo “L’ultimo squalo“. Girato nel 1981, il film del regista italiano sbancò i botteghini statunitensi, con il titolo The Great White incassando oltre 18 milioni di dollari.