Innervosito dalla musica e dal rumore giudicato eccessivo, l'ultras della Lazio ha prima discusso con il 25enne e poi gli ha sparato alle gambe, prima di darsi alla fuga ed essere trovato dai carabinieri
Guidonia: Mirko Buzzi, 36enne dipendente dell’Ama e ultrà della Lazio, è stato arrestato ed è indagato a seguito dell’attacco a colpi di pistola con il quale ha ferito ad una gamba un 25enne, “reo” a suo dire, di fare troppo rumore la domenica mattina appena trascorsa, 30 luglio.
I dissapori e gli screzi tra vicini andavano avanti da qualche tempo e nella fattispecie il ragazzo, che abitava vicino alla casa dell’Ultras laziale, oggi, 31 luglio, il giovane verrà operato per estrarre chirugicamente una pallottola dal femore, dopo essere stato colpito dall’indagato, che ora dovrà rispondere di tentato omicidio, in via Germania, in zona Marco Simone.
La musica giudicata ad un volume troppo alto dal 36enne è stato il principale motivo scatenante che ha acceso una “miccia” già presente da qualche tempo, pertanto per futili motivi.
Successivamente, in base alla ricostruzione delle forze dell’ordine, tra i due ne è nato un violento alterco e dalle parole forti Buzzi – noto negli ambienti del tifo organizzato come “Er Mutanda” e che prima della lite era intento a potare delle siepi – è passato ai fatti, sparando alcune volte, centrando il giovane ad una gamba.
Due sarebbero i colpi esplosi, uno quello che ha raggiunto la vittima, ricoverata all’ospedale Sandro Pertini di Roma e prossimo all’intervento chirurgico per asportare la pallottola.
Attualmente l’indagato, volto molto noto della curva nord biancoceleste, è rinchiuso in carcere con l’accusa di tentato omicidio, messo a disposizione delle Autorità.
Immediatamente dopo aver aperto il fuoco e ferito gravemente il 25enne, Buzzi ha tentato la fuga scappando nelle campagne circostanti al lugo dell’aggressione a colpi di pistola e dopo qualche tempo però è stato trovato dai carabinieri e si è consegnato ai militari dell’Arma senza opporre resistenza, ammettendo quello che aveva fatto poco prima.
Ricordiamo ai nostri lettori che tutti gli indagati vanno considerati sempre come presunti innocenti, data l’attuale fase del procedimento, in attesa del processo, dove si formeranno eventualmente le prove, e fino all’ultimo grado di giudizio, dato che ci si trova nella fase delle indagini preliminari.
Altri casi recenti di gambizzazione avvenuti tra Roma ed Ostia sono invece ancora in attesa di trovare un colpevole, come quello nel quale un ragazzo è stato aggredito in zona ponente nella cittadina lidense da due killer arrivati in scooter, e quello del sicario che ha sparato alle gambe di un uomo in via del Trullo.
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