L’ondata di maltempo che ha colpito l’Italia Settentrionale in questi giorni di fine luglio, è stata caratterizzata da eventi particolarmente intensi come la grandine grossa. Il contrasto di masse d’aria con temperature molto diverse, ha dato vita a fenomeni metereologici estremi. Supercelle temporalesche, downstream e tornando hanno sferzato il Nord con violenza, provocando ingenti danni. La città di Milano è stata investita da un uragano mai visto prima mentre l’intera Regione Lombardia ha dichiarato lo stato di emergenza. Le correnti ascensionali intense hanno favorito lo sviluppo di grandine grossa, con chicchi dalle dimensioni di palline da golf (fino a 8-10 cm di diametro).
La forte turbolenza ha coinvolto anche un aereo di linea, costretto a un atterraggio di emergenza nell’aeroporto della Capitale
Le immagini dell’aeromobile della Delta Air Lines, volo DL185, gravemente danneggiato dopo essere stato travolto da una tempesta di grandine grossa, hanno fatto il giro del mondo, sorprendendo e spaventando. L’aereo di linea, decollato da Milano Malpensa per New York intorno alle 12.30 del 24 luglio, si è trovato subito dopo nella perturbazione. Ha riportato danni significativi alla parte anteriore del muso, al parabrezza della cabina di pilotaggio, alle ali e a uno dei motori. Per fortuna il mezzo ha raggiunto in sicurezza lo scalo di Fiumicino (Roma), atterrando e ricevendo l’assistenza necessaria. Nonostante la paura, nessuno tra i passeggeri e l’equipaggio è rimasto ferito.
La grandine grossa è un evento molto temuto. Esso può causare danni importanti alle coltivazioni, alle automobili e alle abitazioni. È presente persino una casistica mondiale di morti provocate dalla grandine, sia tra gli uomini che tra gli animali. I fenomeni meteorologici più violenti, legati alla grandine grossa, avvengono in estate. Cerchiamo di capirne le ragioni.
La grandine si forma all’interno di una nube temporalesca (cumulonembo). Essa è il prodotto finale di turbolenze che si verificano quando vi è un’elevata differenza tra la temperatura del terreno e quella in quota. Quando le correnti ascensionali, costituite da masse d’aria calda che salgono in alto dal terreno, sono molto intense, favoriscono lo sviluppo di grandine all’interno della nube temporalesca. Esse spingono le gocce d’acqua verso la zona fredda della nube a temperature sotto lo 0. La grandezza del chicco dipende dalla potenza della turbolenza: venti di risalita molto forti garantiscono al chicco di rimanere in quota per un tempo maggiore. Pertanto può diventare più grande e pesante, aggregandosi con ulteriori gocce d’acqua o cristalli di ghiaccio. Quando la corrente ascensionale non è più in grado di sostenere la sua massa, il chicco precipita al suolo, trascinato da una corrente discensionale fredda.
Nel pordenonese, a Tiezzo (Azzano Decimo), proprio in questi giorni, è caduto il chicco di grandine più grande d’Europa, una palla di ghiaccio di ben 20 centimetri con un peso superiore al chilogrammo
È importante comprendere anche l’importanza e la natura delle supercelle la cui formazione si lega in particolar modo al caldo torrido di questa estate. Nella classificazione dei temporali, le supercelle detengono il primo posto per potenza sprigionata e pericolosità. Si tratta di temporali, per fortuna non troppo frequenti, al cui interno è presente un mesociclone, una zona di bassa pressione che si manifesta in un vortice d’aria atmosferico con un diametro che può arrivare fino a 16 km. Come accennato poc’anzi correnti ascensionali provenienti dal suolo, molto calde e umide (maggiore energia potenziale), provocano un accentuato contrasto con la temperatura di quota e intervengono nello sviluppo delle supercelle temporalesche. Esse sono in grado di generare eventi meteo estremi, venti molto forti, pioggia torrenziale, grandine grossa, persino violenti tornado.
Il fenomeno meteo estremo delle supercelle e della grandine grossa sta interessando tutta l’Italia settentrionale a causa dell’incontro tra l’aria fresca e instabile proveniente dal nord Europa e la massa d’aria calda spinta verso nord dall’anticiclone africano. Le Regioni quali Liguria, Piemonte, Valle D’Aosta, Lombardia, Emilia-Romagna, Trentino Alto-Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia, a contatto con le correnti d’aria atlantiche e settentrionali, sono più predisposte a subire fenomeni atmosferici come la grandine grossa, soprattutto nelle zone pianeggianti, più calde e umide rispetto a quelle montuose.
Il Centro e il Meridione raramente sono stati interessati dal fenomeno della grandine grossa in estate. Gli eventi temporaleschi, mancando il contatto diretto con le masse d’aria fredda provenienti da settentrione, tendono a non evolvere in supercelle. Gli episodi di grandine estiva si sono limitati a precipitazioni di chicchi di piccole dimensioni. Un’unica eccezione ha riguardato Napoli nel settembre del 2015 con chicchi di grandine grossa da oltre un chilogrammo di peso.
Bibliografia e note.
- Approfondimento di Carlo Migliore sul sito 3BMeteo.
- Per le fotografie, licenze specificate nelle didascalie.