Ad Ostia al peggio sembra non esserci mai fine, con i giardini nel cuore del centro storico, di Piazza Anco Marzio, che sono ridotti a un colabrodo, divenendo magazzini di deposito per le attrezzature utilizzate durate la giornata per lo svolgimento dei mercatini in corso, per montare il palchetto serale o come zona per il passaggio di cavi, con grave rischio per l’incolumità delle persone, e soprattutto per i bambini, che più di una volta sono stati visti giocare con cavi elettrici.
Un improvvisato magazzino a cielo aperto dove vengono raccolte attrezzature e cavi per l’allestimento dei mercatini, tutto nel bel mezzo dei giardini pubblici del Centro Storico lidense
Ovviamente molti non si rendono conto che nominalmente siano dei giardini pubblici, dato che di “verde” la zona, tutta, non ha davvero più niente da tempo immemore, diventando agli occhi di tutti una distesa brulla piena, quando va bene, di erbacce e dove chiunque può passare, camminare e correre tranquillamente in barba a qualsiasi divieto, anche perchè di prato da calpestare più di qualcuno non ne ha neanche il ricordo.
La domanda sorge spontanea, nessuno ha chiamato la polizia municipale? Nessuno tra gli addetti o tra i membri delle forze dell’ordine ha notato l’assembramento di materiali nel bel mezzo della piazza? O si è scelto di non vedere, tanta e tale è diventata “normale”, l’anormalità?
Gravità nella gravità di una situazione triste e grottesca dove il servizio giardini esiste solo sulla carta, le palme di piazza Anco Marzio sono “sfiorite” da tempo, la sporcizia, le buche e la pavimentazione sconnessa fanno da corredo a tutte le strade della città .
Chiaramente, come sottolineato da canaledieci.it anche in altri articoli dei mesi scorsi, la proposta culturale messa in atto ad Ostia, che dovrebbe essere nelle intenzioni il quartiere per eccellenza sul mare di Roma, della Capitale italiana, della città “più bella del mondo”, si limita anche quest’anno a bancarelle e mercatini, che si concluderanno solo ad agosto inoltrato.
Dunque, ambiente lunare anche in quello che dovrebbe essere il “salotto buono”, il biglietto da visita di chi arriva ad Ostia, sporcizia, verde devastato, buche, imprenditori che da tempo ironizzano (ma non troppo) sul fatto che Ostia sia ormai deceduta, tanto che qualche giorno fa ne hanno celebrato il funerale proprio a Piazza Anco Marzio, festeggiando i tre anni di vita di una buca transennata proprio nel mezzo di viale dei Misenati, e proposte culturali di alto livello pari allo zero.
Questa è l’estate di Ostia, e ci si augura davvero che, al contrario di quanto si sostiene con un celebre proverbio, stavolta, al peggio, ci sia una fine.
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