Lo stupratore della 18enne di Anzio aveva da poco finito di scontare una condanna a 7 anni di carcere per violenza sessuale. Nel 2016 l’uomo, un nigeriano di 32 anni, si era accanito su una cinquantenne nella provincia di Trapani: l’aggressione, la rapina e infine lo stupro.
Lo straniero già condannato per un feroce stupro in Sicilia
Era stato arrestato per stupro, lesioni e rapina; condannato, ma non espulso. Chiusi i conti con la giustizia e quel pesante fardello alle spalle, il trentenne nigeriano è tornato così libero. A maggio la nuova violenza: ha abusato e rapinato una diciottenne ad Anzio agganciata con violenza per strada appena scesa da un pullman.
Un paio di giorni fa la cattura da parte dei poliziotti della Mobile mentre nella stazione ferroviaria di Aprilia aspettava un treno per Roma.
Espulsione sospesa
Perché era libero? Perché non è stato rimpatriato? La risposta è semplice: per motivi di giustizia. Il decreto di espulsione emesso a suo carico è da tempo sospeso in attesa che venga discusso il ricorso al giudice di Pace presentato dal cittadino nigeriano tramite il suo avvocato.
Il nuovo arresto. La procura di Velletri contesta i reati di violenza sessuale, lesioni e rapina, gli stessi della prima aggressione.
Le prove raccolte a carico dello straniero sembrano granitiche: gli investigatori hanno isolato il suo Dna; la vittima poi ha riconosciuto un suo tatuaggio. (leggi qui)
Lo stupro
Lo stupro era avvenuto attorno alle 23. La ragazza, di origini romena stava tornando a piedi a casa, dopo essere scesa da un bus ed era stata aggredita dall’uomo. Per sentirsi più tranquilla era rimasta al telefono con un’amica. Ma non è servito a nulla. Per gli investigatori il 32enne avrebbe perso ogni freno come nel 2016.
La 18enne tra botte e violenze è svenuta. A dare l’allarme era stata la madre preoccupatissima per la figlia: immaginava che dietro al suo ritardo nel rientrare a casa poteva celarsi qualcosa di terribile, ma forse non fino a quel punto.