Roma, è morta Zoe: l’orango romana più amata

L'orango nata e sempre vissuta a Roma si è spenta a 37 anni: era anziana e amatissima

E’ morta Zoe, l’orango romana più amata. Nata e sempre vissuta nel Giardino Zoologico di Roma Zoe era anziana. E’ morta a 37 anni, un’età piuttosto avanzata per la sua specie. Con le sue movenze lente e lo sguardo sempre attento ha incuriosito generazioni di bambini tanto da diventare uno degli animali simbolo del Bioparco.

L’orango nata e sempre vissuta a Roma si è spenta a 37 anni: era anziana e amatissima

Con commozione e tristezza comunichiamo che l’orango Zoe è venuta a mancare”, ha annunciato nel pomeriggio di oggi, venerdì 30 giugno, al Bioparco.

Era nata al Giardino zoologico di Roma e per tanti anni ha condiviso l’area con la madre Petronilla e la sorella Martina. A inizio giugno, a seguito di un malessere, è stata sottoposta ad approfonditi accertamenti sanitari.

Disposta l’autopsia

Dopo primi, incoraggianti, segnali di ripresa, a inizio settimana ha cominciato a manifestare sintomi di apatia e disinteresse per il cibo, seguiti da un improvviso peggioramento legato ad una presunta infezione polmonare con decorso acuto. Sarà l’esame autoptico a confermare le cause del decesso.

La Presidente della Fondazione Bioparco di Roma Paola Palanza ha espresso a nome di tutto lo staff il grande dispiacere per la scomparsa di Zoe: “Ci mancherà moltissimo la sua dolcezza e la sua capacità di guardare negli occhi le persone; mancherà moltissimo ai suoi keeper che avevano con lei un rapporto profondo e di grande intensità”.

Zoe era curiosa e molto intelligente. Amava interagire con le persone in modo giocoso, soprattutto con i bambini. L’orango, forse più di tutte le altre scimmie antropomorfe, somiglia a noi umani. Lo avranno pensato le migliaia di visitatori avvicinandosi al vetro del recinto che ospitava la nostra Zoe e che hanno incrociato il suo sguardo.

Biruté Galdikas scriveva nel suo Reflection of Eden “ho guardato un orango selvatico negli occhi e lui ha ricambiato il mio sguardo. È un’esperienza quasi indescrivibile… Comunicare con un esemplare selvatico di una specie diversa significa intravedere un’altra realtà“.

Ci auguriamo di poter continuare a guardare negli occhi questi animali che in natura stanno scomparendo velocemente“, fanno sapere dal Bioparco.