Per il neonato disposta l'autopsia: servirà ad accertare le cause della morte
La procura di Roma ha aperto un fascicolo sul caso di un neonato di due mesi morto in circostanze da chiarire. La mamma ha riferito una caduta accidentale dal passeggino durante una passeggiata. Il piccolo è deceduto al Policlinico Gemelli dove era stato trasferito da Foggia in un tentativo disperato di salvargli la vita. Martedì 20 giugno gli specialisti romani si sono dovuti arrendere.
Per ora non risultano iscrizioni sul registro degli indagati nell’indagine avviata dal pm Maria Gabriella Fazi.
La donna, 48 anni, residente in Puglia, si era rivolta ad un ospedale nel foggiano col piccolo in braccio già in gravi condizioni: “E’ caduto dal passeggino, aiutatemi. Sono inciampata in una discesa ripida e il passeggino si è ribaltato”.
A giorni l’indagine potrebbe essere trasferita a Foggia per competenza territoriale. Nel frattempo il pm Fazi ha incaricato il professore Luigi Cipolloni dell’istituto di medicina legale de La Sapienza di svolgere l’esame autoptico. L’autopsia dovrebbe essere eseguita nella giornata di domani.
Solo la consulenza dell’esperto potrà far luce sulle cause della morte e su eventuali responsabilità.
La madre ha acconsentito alla donazione degli organi. Il suo legale Michele Sodrio ha tenuto a precisare che “con grande fatica emotiva e psicologica sono riuscito a ricostruire l’accaduto con la mia cliente e anche sulla base di quanto hanno visto numerosi testimoni.
Si è trattato di una tragica e incredibile fatalità, che ha causato la morte del bambino, che stava benissimo ed era amato ed accudito perfettamente.
La mamma è una ragazza single che ha fatto nei mesi scorsi una scelta coraggiosa e straordinaria, quella cioè di avere un figlio con la fecondazione eterologa, e quindi questo bellissimo bambino era più amato che mai.
Inutile dire che la mia cliente e tutti i suoi parenti sono distrutti dal dolore, quindi le false notizie apparse sugli organi di stampa su presunti maltrattamenti in danno del bambino sono assolutamente false e prive di qualsiasi fondamento”.
Il legale ha già indicato alla Procura una serie di testimoni. “Resta – aggiunge – solo il dolore indescrivibile di una madre distrutta, alla quale si deve almeno un poco di rispetto e giustizia“.
A maggio alle porte di Roma, precisamente ad Artena, era morto in culla un neonato di due mesi. A chiamare i soccorsi i genitori. In questo caso gli inquirenti hanno ritenuto subito che si potesse trattare di una morte naturale. (leggi qui)
Secondo la prima ricostruzione la richiesta disperata d’aiuto al 112 è arrivata la notte fra sabato 6 e domenica 7 maggio, quando genitori del neonato, una coppia di giovani di 27 e e 28 anni, si sono resi conto che il loro piccolo non stava bene. Ma anche i soccorritori non hanno potuto fare nulla e sotto choc si sono dovuti arrendere
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