Una coppia di ladre di bell'aspetto utilizza sempre la stessa tecnica colpendo in serie tra Anzio e Lavinio, derubando le vittime dopo aver ottenuto un contatto fisico con i malcapitati
Anzio: una coppia di ladre dalle movenze chirurgiche, di bell’aspetto e dal collaudato modus operandi stanno mettendo a segno colpi in serie ai danni di alcuni cittadini, tutti residenti nella zona del litorale a sud di Roma, tra Lavinio e la città portodanzese.
Questo accade da molti giorni, con i blitz e le denunce che si susseguono una dopo l’altra senza soluzione di continuità, sempre puntando oggetti di valore, come ad esempio oggetti in oro, orologi costosissimi e soldi in contanti, facendo poi perdere le proprie tracce.
Ma le forze dell’ordine, in particolare la polizia di stato, data la ripetitività dello stile criminale nel mettere in atto i colpi, sta stringendo il cerchio sulle ladre, che sarebbero appunto almeno due, operanti sempre nelle stesse zone e con compiti precisi.
La prima malvivente ruba dopo aver cercato e ottenuto il contatto fisico con i derubati, quasi sempre uomini, e l’altra l’aspetta nelle vicinanze pronta in macchina per poi farla salire a bordo e fuggire via, a colpo concluso.
Ad oggi, giovedì 15 giugno, sono almeno tre i colpi conclamati messi a segno, soldi, oggetti in oro collanina d’oro e rolex da circa 16mila euro rubati ad altrettante persone e attualmente i poliziotti stanno dando la caccia al duo criminale pattugliando in massa queste aree.
In base a quanto raccontato dalle vittime tutte e due le ladre sarebbero poco meno che trentenni, dunque giovani, che nella fattispecie hanno inziato cronologicamente il proprio “tour”, derubando un titolare di un’attività commerciale di Anzio, facendogli sparire la collanina d’oro che indossava.
Nel dettaglio il commerciante ha raccontato d’essere stato adescato da una delle due ladre che l’ha abbordato poco distante dalla sua attività, salutandolo e chiedendogli disperata se l’uomo conoscesse persone disposte ad assumerla come donna delle pulizie.
Nonostante il titolare del negozio portodanzese avesse detto di no e fosse andato dritto per la sua strada, la ragazza ha finto una prima volta di cadere tra le sue braccia baciandolo.
Poi è andata via per ricomparire poco dopo, e molto meno gentilmente la seconda volta gli ha strappato di dosso la collanina con un gesto repentino e ha fatto perdere le sue tracce, approfittando dell’attimo di smarrimento del rapinato, che altro non ha potuto fare che sporgere denuncia al commissariato di polizia di Anzio.
Subito dopo, poco distante, le truffatrici-rapinatrici hanno puntato un’altra persona, un ragazzo a passeggio per le strade di Lavinio, che stava tranquillamente portando a passeggio il suo cane.
La tecnica utilizzata è stata la stessa, così come raccontato dal ragazzo alle forze dell’ordine: l’aggressione fisica, con la scusa del bell’aspetto della donna che dopo qualche istante si è gettata tra le braccia del malcapitato, c’è stata anche questa volta.
Ottenuto il contatto fisico, non appena possibile, la ladra lo ha “ripulito” in un lampo del rolex da quasi 16mila euro che portava al polso ed è scappata a gambe levate.
Poco dopo, tris di colpi, con lo stesso stile: in questo caso la vittima è stato un altro cittadino, sempre di Lavinio, che è stato derubato di circa 600 euro nei pressi di un bancomat, proprio mentre stava prelevando il denaro.
La polizia ha confermato che in tutti e tre questi raggiri, le vittime ed alcuni residenti hanno visto le sospette andare via a bordo di un auto che probabilmente, come sempre in questi casi, potrebbe essere stata rubata in precedenza per compiere i misfatti e sviare le indagini.
Ora la visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza tra Anzio e Lavinio sarà fondamentale per permettere agli operanti di ricostruire l’identikit, gli spostamenti e il veicolo utilizzato dalla coppia di ladre.
Similmente, a Colleferro, due anziani di 78 anni erano stati di recente raggirati e derubati da due bellissime donne di origine romena che li avevano intercettati nel centro della cittadina dell’hinterland capitolino, sempre facendo leva sulla loro bellezza per far colpa sulle proprie “prede”.
In quella vicenda si era trattato di una truffa a sfondo sessuale, con le due giovani romene che avevano promesse carinerie e coccole intime agli anziani signori incontrati per strada, con l’obiettivo di sottrargli oro, soldi e perfino le fedi nuziali.
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