Anziana cade in ospizio e muore: titolare arrestato. L’aveva curata coi surgelati

Il titolare della casa di cura aveva impedito ai lavoratori di chiamare i soccorsi: l'88enne, curata coi surgelati, morirà  9 giorni dopo

Foto d'archivio - anziana

Ottantottenne resta ferita alla testa con una caduta in un ospizio: lei muore dopo nove giorni e il titolare della struttura finisce in manette per omicidio. Il fatto risale al 2 maggio in una casa di cura di Marino. Ieri per il responsabile della clinica, un 40enne romano, si sono aperte le porte del carcere per omicidio. La sua responsabilità secondo gli inquirenti non aver chiamato i soccorsi subito ed aver impedito ai lavoratori di struttura di farlo.

Il titolare della casa di cura aveva impedito ai lavoratori di chiamare i soccorsi: l’88enne, curata coi surgelati, morirà  9 giorni dopo

Secondo gli accertamenti della Polizia il responsabile della struttura subito dopo l’incidente aveva preferito tamponare la ferita con un pacco di surgelati, sembra una busta di piselli, senza trasportare con urgenza la donna in ospedale considerata anche l’età e l’ematoma.

Nessuno si azzardi a chiamare l’ambulanza, ci pensiamo noi“, l’avvertimento del proprietario della casa di cura che evidentemente temeva controlli. “Meglio così. E’ uscito un po’ di sangue… significa che non si è formato un’ematoma interno“, avrebbe detto l’uomo ai dipendenti preoccupati.

La ricostruzione

La mattina dopo l’anziana verrà trovata in fin di vita e col cuscino insanguinato. Solo allora verrà chiamata l’ambulanza.

L’anziana, ricoverata per il trauma cranico al policlinico Tor Vergata, entra in coma e dopo nove giorni muore.

I poliziotti del commissariato di Marino, informati dai medici, hanno iniziato a indagare sul decesso sospetto dell’anziana e dopo una serie di accertamenti sui telefonini di responsabile e lavoratori sono riusciti a far emergere la verità.

L’anziana forse poteva essere salvata se fosse stata soccorsa in tempo: la conclusione del palazzo di giustizia di Velletri.

Ieri  per il titolare della struttura, a distanza di un mese dal decesso dell’anziana, è scattato l’arrestato per omicidio. Secondo l’ipotesi della procura avallata poi dal gip il non aver impedito una morte, che si aveva l’obbligo di impedire, è come averla cagionata. Riconosciuto il nesso di causalità.  Da qui l’accusa di omicidio.