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Palazzo bruciato, servizi anti sciacallaggio per tutelare i 78 sfollati: un arresto

Per evitare azioni di sciacallaggio predisposti servizi specifici: un arresto. Stabili le condizioni dei tre feriti gravi

Sono 78 gli sfollati per il rogo che nel pomeriggio di ieri ha bruciato un palazzo in via in Edoardo d’Onofrio devastandolo e reso inagibili i due palazzi al fianco. Hanno dovuto lasciare i loro appartamenti 23 residenti al civico 73, 28 al civico 79 e 81 al civico 25. Nessuno però ha scelto di trasferirsi nei centri di accoglienza messi a disposizione.

Per evitare azioni di sciacallaggio predisposti servizi specifici: un arresto. Stabili le condizioni dei tre feriti gravi

Le famiglie si sono trasferite, in via temporanea, da parenti e amici. Intanto da ieri sera polizia e carabinieri in collaborazione con la Polizia Locale hanno predisposto un piano anti sciacallaggio per evitare furti nelle abitazioni che gli inquilini hanno dovuto lasciare rincorsi dalle fiamme o durante le operazioni di soccorso. (leggi qui)

Proprio durante i servizi anti sciacallaggio predisposti dalla Questura di Roma il personale delle volanti ha proceduto al controllo di due uomini sospetti che si aggiravano nei dintorni degli edifici. Uno dei due, di nazionalità rumena, é stato fermato e arrestato perché risultato destinatario di un ordine di cattura per lesioni personali.

I tre feriti gravi sono stabili

Intanto restano stabili le condizioni dei feriti: dei 17 soccorsi, tre sono intubati e due di questi sono gravi.

È il momento di stringerci forte!”, l’appello del presidente del IV Municipio, Massimiliano Umberti.

Ricostruita anche la tragedia dell’anziano rimasto ucciso nel rogo. Antonio D’Amato, 80 anni, originario di Velletri, stava cercando di arrivare sul tetto, ma ha trovato il lucernario chiuso.  E’ rimasto intrappolato tra il sesto e il settimo piano.

L’uomo, anziché scendere a terra attraversando la nube nera che in pochi istanti ha avvolto le case, come hanno fatto gli altri inquilini, ha tentato la via di fuga dall’alto, salendo sul tetto che riteneva più vicino. E’ possibile anche che poi abbia provato a tornare indietro, a riscendere le scale, ma è rimasto asfissiato dal fumo.