Roma, padre-orco a processo per ripetute violenze d’ogni tipo ai danni dei figli

Si sta celebrando il processo ad un padre-orco che avrebbe picchiato, segregato e umiliato per anni i due figli, impedendogli qualsiasi contatto con l'esterno

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Roma: era un “padre despota”, violento e aggressivo che non esitava a segregare in casa e picchiare i propri due figli minorenni all’epoca dei fatti, sui quali esercitava un controllo totale ed oppressivo, vietandogli qualsiasi attività ricreativa e contatto con l’esterno, compreso frequentare amici o praticare uno sport. Per tutte queste condotte adesso però un meccanico romano di 54 anni andrà a processo per via per le cattiverie che avrebbe commesso per anni.

Si sta celebrando il processo ad un padre-orco che avrebbe picchiato, segregato e umiliato per anni i due figli, impedendogli qualsiasi contatto con l’esterno

Decideva anche per l’igiene personale dei figli, permettendo loro di fare il bagno solo una volta a settimana e non a casa propria, ma nell’abitazione dei nonni, studiavano in una casa degradata, sporca e piena di muffa e praticamente sempre al buio, seguendo regole tremende e se protestavano arrivavano botte e soprusi quotidiani di ogni tipo, tanto che spesso il papà-orco avrebbe mianacciato di legarli mani e piedi se avessero continuato a contestare il dominio imposto su di loro dal genitore.

Le angherie sarebbero proseguite fino a fine 2020 quando il nonno dei ragazzi, lo ha denunciato e via via anche altri residenti del palazzo dove vivevano si sono aperti e hanno raccontato agli inquirenti le condizioni pessime nelle quali le vittime vivevano, tra polvere muffa e sporcizia e senza poter fare nulla di quello che invece era normale per dei giovani adolescenti, come andare in vacanza, al mare, fare sport, tutto era proibito.

Tanto è vero che non sapevano niente della vita all’esterno di casa loro e avevano detto alle maestre fin dal primo giorno di scuola che non potevano fare sport, nè nessun altra attività extracurriculare, men che meno gite o campi scuola e spesso i docenti li trovavano con morsi sulle guance e ferite dappertutto, che le giovanissime vittime, delle quali non è stata rivelata l’identità, giustificavano spiegando che si trattava di un gioco che loro padre faceva sempre.

Nella prima udienza il 54enne meccanico ha tentato di difendersi spiegando al giudice che è tutta una macchinazione messa in atto dalla sua ex moglie che è la prima ad avergli messo contro i figli, così come contro di lui sono i vicini di casa, spiegando d’essere un uomo gigantesco e corpulento e che è la sua ex consorte ad aver fatto del male ai ragazzini ferendoli, perchè se lo avesse fatto lui li avrebbe ammazzati per quanto è grosso.

Attualmente, il giudice, per far luce sull’accaduto e sulle presunte violenze commesse dall’uomo, ha disposto sull’indagato una specifica perizia psichiatrica per capire se è in grado di intendere  e di volere e, al termine del dibattimento avvenuto ieri, venerdì 26 maggio, è stato portato via dai Militari dell’Arma.

Similmente, in un altro episodio avvenuto invece recentemente, sempre nella Capitale, un altro padre è stato arrestato ed è indagato per le violenze commesse ai danni della figlia minorenne, che picchiava a bastonate quando la ragazzina, a suo modo di vedere, non si impegnava abbastanza nel fare i compiti scolastici.

Ricordiamo sempre che in questi casi tutti gli indagati vanno considerati come presunti innocenti, che le prove si formeranno eventualmente nel corso del processo e che va usata la massima cautela in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino all’emissione di una definitiva sentenza di condanna al termine del terzo grado di giudizio.

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