Capocotta, i gestori dei chioschi minacciano la chiusura. Lista Calenda: “Intervenga il Prefetto”

Capocotta, i gestori chiedono un atto di affidamento immediato: "Il bando ancora una volta non è stato fatto nei tempi giusti. Ora è necessario garantire i servizi indispensabili"

La stagione che procede spedita con il primo vero caldo e la voglia di mare, a Ostia vede gli storici Cancelli di Castel Porziano sequestrati, e i gestori di Capocotta senza titolo per restare aperti, anche se alcuni giorni fa in Campidoglio, c’è stata la promessa di soluzioni ad hoc al problema. Tra queste un ipotetico affidamento, nelle more di un bando di gara che viene chiesto da dieci anni, ma che nessuno ha mai concretizzato per rendere la questione ineccepibilmente chiara e legale al cento per cento.

La situazione poi non è migliore sulle spiagge cittadine libere del Lido, non assegnate, e va in conflitto anche con i migliori propositi futuri per Ostia, almeno secondo l’impegno assunto dall’Assessore capitolino al Turismo Alessandro Onorato, e cioè l’annuncio di milioni di investimenti europei proprio per il Lungomare di Ostia.

Capocotta, i gestori chiedono un atto di affidamento immediato: “Il bando di gara ancora una volta non è stato fatto nei tempi giusti. Ora è necessario garantire i servizi indispensabili”

Mentre ad Ostia tutto è pronto per il passaggio di un grande evento sportivo, e cioè l’ultima tappa del Giro d’Italia che attraverserà il lungomare, sulle spiagge libere della Capitale, da Ostia a Capocotta regna l’incertezza a discapito dei cittadini e dei gestori dei chioschi, che a questo punto rischiano di vedere compromessa tutta la stagione.

Ad esporre la situazione oggi in una giornata di mare affollato di romani è il rappresentante del Consorzio Capocotta Cinque spiagge, Claudio Presutti: “Abbiamo deciso per oggi e domani l’apertura, perché in questo momento ci sembrava giusto garantire i servizi indispensabili ai cittadini. In tantissimi come prevedibile hanno affollato le spiagge e non era possibile lasciarli senza salvamento. Lunedì però valuteremo il da farsi – prosegue – e vogliamo delle risposte per superare con impatto immediato il problema, perché un bando di gara fatto ora, significherebbe compromettere la stagione”.

Un atto immediato dunque e un intervento politico deve a questo punto sopperire alla carenza di un bando di gara che ancora una volta non è stato fatto nei tempi giusti prima dell’inizio della stagione balneare: “Faremo il bando – aggiunge Presutti – ma intanto è necessario un atto per garantire il proseguimento dei servizi”.

Il legale: “Stiamo anche valutando di ricorrere al Consiglio di Stato per chiedere un provvedimento di urgenza che consenta di lavorare con un titolo giudiziale”.

In queste ore intanto, è il legale dei gestori a rappresentare la situazione di Capocotta  sempre più precaria: “I gestori hanno chiesto formalmente al Comune di adottare un atto amministrativo idoneo a legittimare la loro attività nelle more dell’aggiudicazione della nuova gara. Le continue chiusure che si stanno verificando relativamente ad altre gestioni (ad esempio per Castel Porziano) non consentono infatti di attendere la pubblicazione del bando: occorre un atto di affidamento immediato, altrimenti i chioschi dovranno necessariamente sospendere ogni attività”

Lista Calenda: “Chiediamo di convocare subito il Prefetto e gli enti preposti alla gestione del Litorale”

Cosa hanno aspettato in questi lunghi mesi Municipio X e Campidoglio e perché nessuno si è mosso per tempo? E perché da un anno ormai si scontrano sulla Delega al Litorale che il Presidente Falconi vuol ridare al Sindaco con tanto di voto in Consiglio, mentre nessuno dalla maggioranza capitolina si azzarda nemmeno a rispondere? Sono gli interrogativi dei Consiglieri capitolini di Azione Flavia De Gregorio e Francesco Carpano e il capogruppo in Municipio X Andrea Bozzi.

“Abbiamo atteso fiduciosi qualche giorno, sperando che si trovassero soluzioni per il bene di tutti, ma ora possiamo solo dire che sono degli irresponsabili e che siamo molto preoccupati – dichiarano -. Il Sindaco Gualtieri non ha saputo dare una gestione al suo mare, e insieme al Municipio X sta di fatto lasciando i balneari unici detentori di una giornata al mare normale, ma a pagamento, con bagnini di salvataggio e possibilità di ristoro. Per questo, ora chiediamo al Sindaco di convocare subito il Prefetto e gli enti preposti alla gestione del Litorale, compresa la Riserva Statale da mesi priva dei suoi organismi, mai rinominati dalla caduta del Governo Draghi, per trovare soluzioni emergenziali per la tutela del prezioso ecosistema dunale, la gestione del traffico e della sicurezza, visto che anche con i chioschi chiusi a Castel Porziano e a Capocotta ci sarà comunque l’assalto dei bagnanti con rischi enormi per la sicurezza pubblica, la balneazione e l’ambiente” – concludono.

La posizione di Legambiente Lazio

Dopo che nei giorni scorsi era arrivato il blocco alle attività per i chioschi sul litorale romano a Capocotta, Legambiente ha aderito al presidio organizzato il 23 maggio scorso in Piazza del Campidoglio:

“Imporre la chiusura dei chioschi di Capocotta vuol dire eliminare la gestione della spiaggia ma anche e soprattutto l’unico presidio di tutela della biodiversità – dichiarano da Legambiente – ed esporre all’incuria totale la porzione più pregiata del litorale romano. Aderiamo al sit-in convocato in Campidoglio nella convinzione che in luoghi del genere, la salvaguardia e lo sviluppo sostenibile debbano poter andare di pari passo, ma anche perché sembra assurdo che si scopra totalmente un tratto tanto bello e delicato di spiaggia romana. Il Comune, invece di chiudere, dovrebbe pubblicare un nuovo bando di gestione che si aspetta da anni, garantendo contemporaneamente la continuità operativa, indispensabile per proteggere la spiaggia e le dune. Capocotta ha un modello di gestione che invece andrebbe esportato come virtuoso, con il quale la Capitale si può fregiare di una grande porzione di litorale accessibile alla libera fruizione: senza quel Lungomuro che a Ostia non permette il raggiungimento e la vista stessa del mare; senza distruzione della fascia dunale provocata dal parcheggio selvaggio fino alla spiaggia come nella vicina Castel Porziano” – conclude la nota di Legambiente Lazio.