Guidonia, rapinano il bar, spaccano gamba a 56enne e fuggono: è caccia ai criminali

La rapina e l'aggressione sono avvenute nel giro di pochi minuti da parte di una gang che ha colpito a volto coperto un bar della città tiburtina

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Immagine di repertorio

Guidonia: rapina di efferata violenza quella andata a segno nella serata di ieri, giovedì 25 maggio, verso le 21.15, nel territorio del comune tiburtino, quando una banda composta da almeno quattro criminali a volto coperto ha fatto irruzione nel bar “Chat and Coffee” di via della Lucania. Immobilizzato il titolare, un italiano 35enne i membri della banda hanno poi spaccato una gamba al marito della madre di quest’ultimo, un connazionale di 56 anni che aveva cercato di opporsi alla rapina, poi andata a segno.

La rapina e l’aggressione sono avvenute nel giro di pochi minuti da parte di una gang che ha colpito a volto coperto un bar della città tiburtina

Subito dopo i malviventi hanno preso a forza il denaro contante presente in quel momento in cassa e sono fuggiti per le vie cittadine, ed ora è caccia aperta alla gang di rapinatori.

Dopo le recententi terribili scene dei risse collettive avvenute nella vicina Villalba dello  scorso 13 maggio, sempre nell’hinterland tiburtino, arriva anche questa rapina, con un parente del titolare del bar che ha riportato la peggio venendo pestato e subendo la frattura di una gamba.

Evidentemente i malviventi avevano studiato da tempo i movimenti all’interno del bar nel centro della città e hanno realizzato il colpo quando nessun cliente era presente nel bar, dato che dai risvolti investigativi è emerso che al momento del blitz, all’interno del locae in questione c’erano solo il titolare dell’esercizio commerciale, un italiano 35enne e il marito della madre del titolare, un 56enne anche lui italiano.

Bloccato il titolare, uno dei banditi ha bloccato il titolare, un altro ha preso rapidamente i circa 700 euro presenti nel registratore di cassa e altri due hanno sradicato dal muro usando dei frullini i cambia-monete delle slot, carichi di altri soldi e messo tutto in un van prima di scappare, per altri 1600 euro sottratti.

A quel punto il parente del titolare, il 56enne marito della madre, ha cercato di reagire ed è stato massacrato di botte dai rapinatori, che gli hanno spaccato una gamba con un’arma impropria, ovvero il bastone d’acciaio che serve a tirare giù la serranda, infierendo su di lui e lasciandolo a terra per poi fuggire.

Sentito il trambusto, è arrivata la polizia, con una pattuglia del vicino commissariato di Tivoli che ha ascoltato la versione delle vittime e ha soccorso il malcapitato 56enne ricoverato al San Giovanni Evangelista in gravi condizioni grazie al supporto dell’ambulanza e del personale medico dell’Ares 118..

Ovviamente ora stanno venendo passate al setaccio le immagini dei video delle telecamere di sicurezza puntate sul bar per trovare indizi utili alla cattura dei malviventi, anche se risulta che, conoscendo a menadita la zona, appena fatta irruzione uno dei membri della banda abbia obbligato il titolare a spegnere le telecamere e dunque resta a disposizione degli agenti solo qualche breve spezzone di filmato da poter analizzare, in un assalto chirurgico e studiato nei minimi particolari.

Non si può dire invece lo stesso dei rapinatori che, dopo aver fatto centro due volte in pochi giorni, derubando sempre lo stesso ufficio postale di Tivoli, al terzo tentativo per loro qualcosa è andato storto, traditi proprio da un furgone e al momento risultano esserci due sospettati arrestati per queste vicende.

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