Primo passo per lo smantellamento del luogo dei miracoli a Trevignano Romano, dove la santona Gisella Cardia sostiene di ricevere ogni tre del mese messaggi dalla Madonna: è stato eliminato il gazebo, ritenuto abusivo. Il prossimo passo la rimozione della teca con la statua della Madonna, alto circa tre metri.
Prossimo passo: la rimozione della teca con la statua della Madonna. La santona, però, è contraria
Il lavoro di smantellamento è cominciato nella mattinata di ieri, lunedì 15 maggio. In base all’ordinanza di demolizione firmata della sindaca di Trevignano dal terreno, con destinazione agricola, dovranno sparire anche 61 panche, cartellonistica e segnaletica per i fedeli.
In caso di mancata ottemperanza, la onlus della veggente sarà sanzionata e i beni e l’area vincolata e che ricade nel Parco regionale di Bracciano, potrebbero essere acquisiti dal Comune.
Da fine marzo la sindaca Claudia Maciucchi aveva concesso 90 giorni di tempo alla Cardia per mettersi in regola, ma non è escluso un suo ricorso al Tar che potrebbe allungare i tempi.
La santona resiste
“Hanno paura di chi prega. Come può essere considerata abusiva la statua di una Madonna?”, si è sfogata con alcuni fedeli Gisella Cardia.
Eppure su indicazione della sindaca la presunta veggente dovrà eliminare anche i tanti paletti messi nel terreno per segnalare posti e tracciati.
Intanto prosegue l’indagine aperta dalla Procura di Civitavecchia con le ipotesi di circonvenzione di incapace e truffa per accertare se la sospetta messa in scena religiosa possa aver portato a raggiri economici, sempre esclusi dalla Cardia. Mentre monsignor Marco Salvi, vescovo di Civita Castellana ha istituito una commissione diocesana che indaga sui miracoli, tra questi le apparizioni, i messaggi apocalittici della Madonna, e la moltiplicazione degli gnocchi.
Di certo certi ostacoli non sembrano spaventare Gisella Cardia. “Se Dio è con me, chi può essere contro di me?” , ama ripetere (leggi qui). In uno dei suoi interventi in tv ha raccontato anche delle sue lotte a mani nude col demonio. (leggi qui)
