Italia, Ministero della Salute bandisce dal mercato 3 tipi di salame: allarme salmonella e listeria

Alcuni lotti di tre diversi tipi di salame sono stati immediatamente banditi dal mercato per la presenza al loro interno di tracce di salmonella e listeria

Come accaduto anche a febbraio scorso, il Ministero della Salute ha effettuato un richiamo riguardante tre tipi di salami a causa di una contaminazione alimentare e in due di questi sono stati individuate tracce di salmonella, mentre nel terzo tipo di salame sono state trovate particelle di listeria.

Alcuni lotti di tre diversi tipi di salame sono stati immediatamente banditi dal mercato per la presenza al loro interno di tracce di salmonella e listeria

A questo scopo, come accaduto in passato per altri prodotti contaminati, il Ministero raccomanda di non mangiarli e, controllato il lotto in possesso del consumatore, riportato sulle confezioni, se il numero corrisponde a quelli menzionati si dovrà subito riportarlo al market o alla rivendita dove lo si è comprato.

In questo caso i salami “incriminati” sono quelli del filone di salame e del bastone di salame dolce, tutti e due prodotti dal Salumificio Colombo Srl, nello stabilimento di Pescate (Lecco) in via Roma 21.

Le confezioni alle quali fa riferimento il richiamo attuale sono quelle da 250 grammi con termine minimo di consumazione al 18 luglio di quest’anno con numero lotto L859 (1369) per la seconda tipologia e 99L1369 per il primo tipo.

Venendo infine a parlare del terzo e ultimo tipo di salame,  a rischio sono considerate anche alcune partite del salame dolce Mariga, dove è stata ravvisata la presenza della listeria monocytogenes, nelle confezioni da 800 grammi prodotte dalla Mariga Giuseppe & C., nello stabilimento vicentino di Monticello Conto Otto, presso via dell’Industria 14 E, anche in questo caso si possono reperire altre info utili verificando di persona il modello di richiamo creato dall’autorità ministeriale.

In particolare, di recente, a proposito di prodotti ritirati dal mercato per la presenza del batterio della Listeria e delle larve di anisakis, qualche mese fa, erano state ritirate dal mercato rispettivamente con un’identica procedura alcuni lotti di alici marinate e di pecorino al tartufo nei quali il Ministero aveva ravvisato un rischio chimico analogo, trattandosi anche di un richiamo effettuato nel periodo natalizio, quando questi due prodotti erano tra i più venduti per preparare alcune pietanze tradizionali per la vigilia e per il giorno di Natale.