Università, monta la protesta degli studenti fuori sede contro il caro-affitti

Proteste di massa davanti vari atenei romani e in altre città italiane da parte degli studenti universitari fuori sede che chiedono al Governo nuove misure economiche per limitare il caro-affitti

Questa mattina, giovedì 11 maggio, protesta di massa degli studenti fuori sede contro il caro-affitti ormai diventato man mano sempre più insostenibile e c’è stata una manifestezione imoponente con tanto di tende posizionate poco fuori dal Rettorato della Sapienza e a Tor Vergata, facendo partire la richiesta di poter parlare con la Rettrice dell’Ateneo. Tende anche davanti alla sede del Ministero dell’Istruzione e in viale Trastevere.

Proteste di massa davanti vari atenei romani e in altre città italiane da parte degli studenti universitari fuori sede che chiedono al Governo nuove misure economiche per limitare il caro-affitti

Gli studenti chiedono misure urgenti al Governo Meloni per contenere l’aumento degli affitti che sono schizzati a livelli altissimi in tutta la Penisola, un vero paradosso in un momento storico dove il carovita non sta dando tregua ai residenti in Italia.

Gli studenti hanno le loro ragioni da vendere ma il sospetto è che ci sia una regia occulta a far esplodere la protesta solo ora che alla Regione Lazio, ente che si occupa del sostegno agli studenti, e al Governo, ci sono nuove maggioranze di centrodestra.

L’auspicio è che gli obiettivi vengano perseguiti senza strumentalizzazioni di parte politica come certe dichiarazioni da parte di esponenti anche nazionali lasciano prefigurare.

In prima fila ci sono stati i giovani militanti di Cambiare Rotta e di Osa, che si sono appostati davanti al Miur in una protesta che ha coinvolto anche numerosi movimenti giovanili trasversalmente, provenienti da tutta Italia.

La richiesta principale è quella di concedere il reddito studentesco universitario, una misura che secondo i manifestanti permetterebbe di risolvere la situazione nella maggioranza dei casi, con gli studenti degli atenei romani solidali in toto con la misura richiesta e la contestazione di Roma che è stata replicata in altre città italiane.

“Siamo stanchi di attendere, ora studio, casa e reddito”: questo è lo striscione mostrato oggi dall’organizzazione studentesca “Cambiare rotta”, con il desiderio fortissimo degli studenti di spingere per ottenere l’attuazoine di una politica che porti strumenti in favore dello studio per tutti.

Oggi alla manifestazione studentesca erano presenti, tra i tanti esponenti politici, Giuseppe Conte “Usare i fondi del Pnrr non per armi e munizioni ma per gli asili nido e gli alloggi per gli studenti” – Questo è l’appello fatto da Conte, leader del M5S Giuseppe Conte in diretta dall’università La Sapienza dove ha incontrato i giovani che da tempo dormono nelle tende per protestare contro il caro affitti.

Insieme a lui era presente anche il deputato e membro della segreteria nazionale Pd Marco Sarracino.

Tra gli intervistati da Canaledieci, c’è Damiano Carbonari di Sinistra Universitaria: ” A Roma c’è una grande questione di caro affitti, i prezzi salgono alle stelle, da 500 euro in su e gli studenti non se lo possono permettere. Oggi è il quarto giorno che sono qui con le tende, la nostra rettrice alla Sapienza Antonella Polimeni ci ha ricevuto e promesso che apriremo un tavolo di discussione ma la protesta salirà. Ci sono stanze distanti dalla Città Universitarie anche a 500 o 600 euro”.

Un’altra ragazza conferma la difficoltà di questa situazione: “Per noi studenti pagare 500-600 euro per una stanza a Roma, da fuori sede che non sono indipendenti economicamente, tutti i mesi è impossibile così come spesso lo è per i nostri genitori”.

Un’ultima studente spiega cosa è stato proposto dagli studenti: “Noi siamo qui per protestare contro caro affitti e crisi abitativa e abbiamo presentato un documento in 10 punti alla Ministra Bernini, sperando che quest’ultima poi dia una risposta concreta alla componente studentesca che sta protestando in tutta Italia”.

L’impegno della Regione Lazio per i fuori sede

Nel Lazio la gestione delle residenze universitarie è competenza dell’ente Disco -Diritto allo studio e alla Conoscenza – della Regione, che fornisce 16 residenze per oltre 2800 posti letto per i fuori sede.

All’interno delle residenze ci sono diverse tipologie di stanze (singole, doppie, monolocali, bilocali o appartamenti con più camere), alcune attrezzate per i disabili. Alcune residenze sono dotate di mensa. Per ottenere uno dei posti bisogna partecipare a un bando – per reddito e per merito – aperto in genere ogni anno tra maggio e luglio.

In questo caso la stanza viene assegnata ai vincitori per un periodo non superiore a dieci mesi, in un periodo posto tra il 1 ottobre e il 31 luglio dell’anno successivo.

Il bando del 2022-23  indica per La Sapienza la residenza universitaria “Ruberti” (235 posti) vicino alla Città Universitaria, la “Tarantelli” a Casalbertone (475), la “Assisì a Furio Camillo” (88), la “Valle Aurelia” vicino al Vaticano (200), la “Ponte di Nona”(200), e, a Latina, la “Villafranca” (46).

Per quanto riguarda Tor Vergata ci sono la “Falcone e Borsellin” alla Romanina (286), la “New Cambridge” a Tor Vergata (40 posti), e la “Archeologia” a Torre Angela (130).

Per Roma Tre invece è disponibile la “Valleranello” al Laurentino (400), la “Valco San Paolo” (200) e la “Giulio Regeni” a Ostia (35).

Andando ancora, dopo Latina a guardare la situazione fuori Roma, a Viterbo ci sono la “Cardarelli” (162) e la San Sisto (61), mentre a Cassino – provincia di Frosinone è attiva la “Folcara” (346).

In tutta la regione quest’anno 1400 studenti potranno godere dei benefici previsti dal bando Contributi Alloggio.

Sono veri e propri buoni abitativì per aiutare le spese per l’alloggio fatte durante il corso di studi, per universitari che si trovano in condizioni di disagio economico.

L’importo del buono viene erogato per importi differenti a seconda del territorio dove si trova il locale in affitto.

L’assessorato regionale all’Università ha inoltre ricordato che di questa misura, giunta alla quinta edizione, hanno beneficiato finora 8700 studenti per un impegno finanziario di 14 milioni.

C’è l’impegno da parte della della Regione inoltre a trovare, anche da fondi Ue, ulteriori risorse per rendere vincitorì tutti gli idonei per l’anno accademico 2022-2023.

Si tratta Una mozione depositata oggi, 11 maggio, dal Pd presso il Consiglio regionale che chiede anche di aumentare di minimo 5 milioni i fondi stanziati a disposizione per l’ente Disco e di 1 milione all’anno per la manutenzione delle residenze, oltre alle risorse aggiuntive per far scorrere le graduatorie di tutti gli ‘idoneì, anche attraverso il Fondo Sociale Europeo e il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione.

La mappa delle città italiane dove l’affitto di una stanza costa di più

La questione del caro affitti sollevata da questa gigantesca protesta degli studenti universitari fuori sede, impone di mettere in evidenza la classifica, in una ideale mappa delle principali città italiane dove l’affitto per una stanza singola costa di più, dalla più alla meno costosa.

Partiamo evidenziando il podio delle tre città italiane “più care”: Milano stacca tutti ed è in testa tra le città universitarie, con 628 euro in media per un singolo mese d’affitto di una singola.

Staccate di circa 160 euro – non poco – le altre due città sul podio: seconda Bologna con 467 e terza Roma con 452 euro.

Si tratta di una questione che attanaglia non solo gli studenti, dato che in generale in tutto il Paese, se confrontati all’aprile di un anno fa, i prezzi sono aumentati dell’11%.

L’analisi poi si concentra sulle zone maggiormente richieste dagli universitari: parlando di Milano i costi maggiori sono quelle di Quadronno e Guastalla, vicine all’università Bocconi, che arrivano quasi a 25 euro al metro quadro.

Gli aumenti più rilevanti, nella stessa città, sono stati invece registrati nel quartiere di Città Studi e in zona Susa (+12,7%), dove solo un anno fa c’erano prezzi per gli affitti sotto i 18 euro e adesso si supera la soglia dei 20.

Andando ad ampliare il discorso a tutta Italia, si va dai 400 euro mensili gli affitti per una stanza anche a Firenze, Modena, Venezia e Verona, completano la classifica delle 10 città italiane più costose Padova, Brescia e Napoli, dove l’ultimo semestre ha evidenziato un aumento dell’11,9% e ha fatto salire il prezzo di una stanza a 380 euro.

Andando avanti, queste sono le città dove ci sono stati nell’ultimo anno gli aumenti maggiore per gli affitti di una singola stanza: a Bari i prezzi sono schizzati da 288 a 367 euro al mese, con un +27,4%. Seguono Palermo, dove si partiva da 245 e si è arrivati a 307 euro, e Ferrara –  ora358 euro.

Grossi aumenti anche a Perugia, che con i suoi 275 euro mensili attuali registra un aumento annuale del 14,4%.

Stabili gli affitti per singola stanza a Trieste, Pisa e Siena, dove invece registra un leggero calo dell’1,7%.