Roma, fanno i nomi dei “ladri di gasolio”: caccia al bruto che ha picchiato 3 dipendenti Ama

Un misterioso e gigantesco picchiatore con accento sudamericano ha massacrato di botte 3 dipendenti Ama rei di aver rivelato i nomi di alcuni dei ladri di benzina ai danni dei mezzi della municipalizzata

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Roma: tre netturbini dell’Ama sono stati massacrati di botte da ignoti e adesso è caccia ai picchiatori che avrebbero come unica colpa quella di aver denunciato i giganteschi furti di gasolio ai danni dei mezzi della municipalizzata del quale vi avevamo raccontato a più riprese in alcuni nostri articoli.

Un misterioso e gigantesco picchiatore con accento sudamericano ha massacrato di botte 3 dipendenti Ama rei di aver rivelato i nomi di alcuni dei ladri di benzina ai danni dei mezzi della municipalizzata

Tantissimi sono andati a processo, oltre 2mila persone che sono indagati per aver rubato oltre 300mila litri di benzina.

Tre persone, che come unico tratto in comune hanno quello d‘aver parlato rivelando i nomi di alcuni ladri di gasolio, sono stati malmenati all’interno della sede Ama di via Sapri in zona Castro Preotorio, subendo la violentissima imboscata da parte di un ignoto picchiatore che, in base al suo accento, sembrerebbe essere, come raccontano le vittime del pestaggio, proveniente dal Sudamerica e che ora è ricercato.

Tutto è partito quando uno dei dipendenti, la notte dello scorso 28 gennaio, verso le 4.45, stava per iniziare il suo turno ed è stato malmenato a calci e pugni subendo anche un tentativo di strangolamento da parte del bruto, con un collega che cerca subito, vista la scena, di liberare l’uomo vittima d’aggressione ma viene anche lui picchiato subendo la frattura di un polso.

Subito dopo arriva un terzo netturbino che arriva sul posto inconsapevolmente e anche lui viene massacrato di botte, con l’aggressore che distrugge a morsi una lattina e sfregia il volto del dipendente Ama per poi fuggire.

Adesso le indagini partono alla ricerca del misterioso picchiatore, e il fatto che, in base alle indagini in corso da parte delle forze dell’ordine, il malvivente sia stato descritto dalle vittime come completamente “asciutto”, nonostante quella notte piovesse, lascia pensare che sia stato assoldato e portato sul posto da qualche mandante che sapeva come all’interno dello stabile di via Sapri non era stato installato il sistema di telecamere di videosorveglianza, cosa che al momento rende molto difficile stilare un identikit del violento.

Secondo gli inquirenti, dunque, pur tenendo tutte le piste aperte, sembra difficile al momento che questo agguato possa essere legato ad una motivazione diversa, dato che le tre persone massacrate di botte sono tutti dipendenti  Ama e tutti avevano rivelato giusto un paio di giorni prima i nomi di alcuni dei ladri di gasolio all’organo di vigilanza dell’azienda.