Ostia, arrivano le condanne per tentata estorsione a danno dell’imprenditrice Barbara Mezzaroma

Ostia, cinque anni ai due indagati per tentata estorsione con l'aggravante mafiosa: all'imprenditrice Barbara Mezzaroma fu chiesto mezzo milione di euro in cambio di protezione

Sono stati condannati a cinque anni di carcere dal Giudice dell’Udienza Preliminare di Roma, Paolo Riccardo Papagni e Roberto De Santis accusati del reato di tentata estorsione con aggravante mafiosa a danno dell’imprenditrice Barbara Mezzaroma.

Il primo è un ex imprenditore balneare di Ostia, il secondo appartenente alla criminalità locale è più conosciuto con il soprannome di ‘Er Nasca, già condannato per la gambizzazione del boss Vito Triassi.

Ostia, cinque anni ai due indagati per tentata estorsione con l’aggravante mafiosa: all’imprenditrice Barbara Mezzaroma fu chiesto mezzo milione di euro in cambio di protezione

Il Giudice dell’Udienza Preliminare di Roma, si è espresso nelle ultime ore con due condanne a cinque anni di detenzione per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, nel processo con rito abbreviato riguardante la nota vicenda a danno dell’imprenditrice Barbara Mezzaroma. La donna si era vista chiedere mezzo milione di euro, in cambio di protezione nell’ambito di un appalto per la realizzazione di un complesso residenziale, da i due indagati Paolo Riccardo Papagni ex imprenditore balneare e Roberto De Santis detto ‘Er Nasca.

I due accusati erano stati arrestati a gennaio 2022 dai Carabinieri del nucleo investigativo di Ostia, per il concorso in tentata estorsione, aggravata dall’utilizzo del metodo mafioso, dopo la denuncia dell’imprenditrice romana che stava realizzando il complesso residenziale nella zona di levante del Lido di Roma.

Secondo quanto aveva raccontato ai militari del nucleo investigativo di Ostia, l’imprenditrice sarebbe stato avvicinata dai due soggetti con la proposta di una protezione, che in cambio gli sarebbe costata mezzo milione di euro da corrispondere in cinque tranche da 100mila euro l’una.

La Procura di Roma, rese noto già all’epoca di aver acquisito gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione della presunta tentata estorsione, avvenuta con le modalità tipiche delle organizzazioni criminale mafiose.

In pratica, per convincere la vittima a sottostare alla richiesta, uno degli indagati si sarebbe vantato di un episodio violento, accaduto nel 2007 a Casal Palocco, e cioè la gambizzazione in strada sotto gli occhi dei passanti, di un personaggio ben noto nell’ambiente malavitoso, il boss Vito Triassi. Il De Santis secondo la nota della Procura, arrivò ad accreditarsi come: “L’uomo degli equilibri, l’unico capace di svolgere il ruolo di mediatore tra tutte le organizzazioni criminali operanti su quel territorio”.

Dopo l’ordine di arresto e la restrizione in carcere per l’allora 62enne De Santis con precedenti giudiziari, e il 70enne Paolo Papagni, e la prima udienza del processo con rito abbreviato che si è tenuta ad ottobre 2022, davanti al GUP e la FAI antiusura costituitasi parte civile, oggi arriva la condanna a cinque anni di carcere.