Roma, l’omicidio Caparelli resta un giallo: assoluzione bis per l’unico sospettato

Assoluzione bis per l'unico sospettato dell'omicidio di Corviale. Il soccorritore scambiato per assassino

Resta senza un colpevole l’omicidio di Alfredo Caparelli, il 74enne di Corviale aggredito nel Natale 2018 e morto ad aprile dell’anno successivo, in seguito alla rapina delle buste della spesa e del portafogli con sei euro. Nuova assoluzione per l’unico sospettato. La pista si è rivelata sbagliata.

Assoluzione bis per l’unico sospettato dell’omicidio di Corviale. Il soccorritore scambiato per assassino

Ladislav Pala, 52 anni, (in foto) il cittadino ceco un po’ sbandato, in primo grado ritenuto innocente, che aveva pure filmato con lo smartphone la vittima inerme e agonizzante, e condannato in secondo grado a 14 anni e 8 mesi, oggi, 5 maggio, è stato assolto in via definitiva nell’appello bis disposto dalla Cassazione.

Non è stato quindi Pala a fracassare la scatola cranica di Caparelli fino a condurlo alla morte anzi, al contrario, ora emerge che si sarebbe avvicinato per soccorrerlo. Non era lui l’assassino, l’omicida era già fuggito.

Ne è seguito un groviglio giudiziario che non ha portato a colpevoli. Nel marzo 2022 la Cassazione, infatti, ha annullato la sentenza di secondo grado e disposto per Ladislav Pala un processo d’appello bis per l’omicidio.

Troppe discordanze nelle testimonianze. L’unico testimone che aveva riferito di aver visto il cittadino ceco colpire l’anziano – in base ai riscontri con gli altri testi – sarebbe arrivato quando già la vittima era agonizzante, quindi non credibile.

Il risultato: Pala, prima assolto e poi condannato e ora di nuovo assolto, si era reso intanto da tempo introvabile.

Siamo soddisfatti per l’assoluzione del nostro assistito – commentano i difensori di Pala, gli avvocati Antonio Lazzara e Ilaria Truini – Siamo sempre stati convinti della sua innocenza, rimane il dispiacere per un’uomo che ha perso la vita a causa di un assassino che rimarrà purtroppo ignoto”.

L’omicidio per le buste della spesa

L’aggressione risale a dicembre 2018. La faccia fracassata, le buste sparpagliate e il portafogli e il carrello della spesa sparito. Quattro mesi di agonia e poi la morte. Eppure sembrava risolto il barbaro omicidio di Corviale.

Nelle mani degli investigatori era finito un filmato della vittima inerme, insanguinata, estrapolato proprio dal telefonino di Pala trovato nel luogo dell’omicidio e consegnato da un testimone (forse impaurito?) solo giorni dopo. ”Serve una mano?”. ”Chi sei? Chiamo qualcuno?”, si sente la voce registrata del clochard ceco.

Per poi scappare via senza chiedere i soccorsi. C’era il filmato e c’era pure un testimone, un magrebino: ”L’ho visto colpire. Ho tentato di rincorrerlo, ma è scappato via. Gli ho dato comunque un colpo alla schiena”, aveva raccontato ai carabinieri.

Ora, però, il caso è ripiombato nel giallo. In primo grado il presunto omicida viene assolto (dopo che la procura era partita dall’ergastolo), in appello condannato a 14 anni e 8 mesi. La Cassazione dispone un nuovo appello bis. Ora la parola fine: nuova assoluzione. Insomma, il soccorritore è stato scambiato per assassino. 

Nel frattempo Pala, per non correre il rischio di finire di nuovo in galera da innocente, è scappato probabilmente all’estero. Non sa neanche della nuova assoluzione. Anche i suoi difensori hanno perso ogni contatto.