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Ostia, “tardano” a visitare la figlia: distrugge l’accettazione del pronto soccorso

Caos al Grassi. Quarantenne romano danneggia il pronto soccorso: voleva che la figlia venisse subito visitata

Voleva che la figlia venisse visitata subito, e dopo aver atteso per un po’ inutilmente, un 40enne romano, senza tener conto delle urgenze in corso, non ha trattenuto più la sua rabbia e distrutto lo sportello dell’accettazione. E’ successo, ieri, al Grassi di Ostia.

Caos al Grassi. Quarantenne romano danneggia il pronto soccorso: voleva che la figlia venisse subito visitata

I sanitari hanno dovuto chiedere aiuto al 112 per evitare anche aggressioni fisiche.
A segnalare il papà della paziente andato in escandescenze sia il personale sanitario che quello di vigilanza. “Mia figlia sta male e nessuno interviene”, ha urlato a più riprese l’uomo.

Gli infermieri del triage avevano inquadrato la visita come non urgente e quindi sia la paziente che il padre avrebbero dovuto aspettare il loro turno, sbrigate le emergenze.

Dopo il danneggiamento e il caos creato nel pronto soccorso l’uomo si è allontanato con la figlia, prima dell’arrivo dei carabinieri della stazione di Ostia. I militari ora hanno acquisito le sue generalità e avviato le indagini.

L’infermiere preso a pugni

Scena analoga a febbraio (leggi qui), quando un uomo arrivato con la moglie e il figlioletto neonato sanguinante da un orecchio nell’attesa della visita di un pediatra ha perso le staffe e aggredito un infermiere e la guardia giurata. L’infermiere aveva riportato una prognosi di dieci giorni, tra lividi e contusioni. 

In quel caso i social si erano divisi tra messaggi di solidarietà nei confronti dell’utente e del personale aggredito.

Emergenza continua

Da mesi il Simeu (Società italiana di medicina d’emergenza e urgenza) e gli altri sindacati del personale sanitario lamentano le difficoltà a operare in sicurezza nei pronto soccorso (leggi qui) e, specificatamente, in quello di Ostia tanto sottodimensionato da creare in ogni weekend lunghe liste d’attesa per un ricovero in reparto (leggi qui).