Manziana, ha investito e ucciso la 88enne Lina Cappelletti: 8 mesi ad un automobilista

Arriva dopo oltre 1 anno di indagini la sentenza che condanna un automobilista di 73 anni originario di Viterbo a 8 mesi di reclusione per aver travolto con il suo Suv l'anziana signora

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Immagine di repertorio.

Il tribunale di Civitavecchia ha emesso oggi, 27 aprile, la sentenza che condanna a 8 mesi di carcere un automobilista di 73 anni originario di Blera (Viterbo) che nella mattinata del 10 marzo 2022 ha investito e ucciso l’88enne Lina Cappelletti.

Arriva dopo oltre 1 anno di indagini la sentenza che condanna un automobilista di 73 anni originario di Viterbo a 8 mesi di reclusione per aver travolto con il suo Suv l’anziana signora

La donna uccisa, stava andando, come sempre era sua abitudine, al cimitero comunale di Manziana , dove era residente, per curare i fiori della tomba di sua figlia, scomparsa prematuramente.

L’impatto fatale era avvenuto all’altezza di via dei Platani, nel territorio del comune di Manziana, mentre la vittima si trovava sulle strisce pedonali, quando Lina Cappellett è stata travolta dalla vettura guidata dal 73enne automobilista originario di Blera, che si era fermato subito per soccorrere la vittima e chiamare i soccorsi.

Lo scontro con la Mitsubishi Pajero guidata dall’automobilista originario del viterbese ha scaraventato l’ultraottantenne sull’asfalto e i soccorsi sono risultati vani, con la signora Cappelletti che spirerà tempo dopo all’ospedale di Bracciano per i numerosi traumi e le ferite riportate nello scontro con la macchina, un Suv.

Conclusi i rilievi della polizia locale di Manziana ed acquisite le testimonianze, l’automobilista era stato rinviato a giudizio ed indagato per l’investimento della donna.

Quest’oggi, dunque, è arrivata la sentenza che condanna il 73enne, usufruendo del rito abbreviato, a 8 mesi di carcere.

La signora Lina Cappelletti da ormai un anno ha lasciato i suoi quattro nipoti, il figlio e le due sorelle, che nel frattempo sono già tutti stati risarciti dalla compagnia assicurativa della macchina che l’ha investita.

Ricordiamo ai nostri lettori che come sempre in questi casi esistono vari gradi di giudizio nel corso del processo, fino ad arrivare eventualmente alla Cassazione, dove avverrà la sentenza definitiva di condanna e fino ad allora l’indagato va ritenuto fino all’ultimo come presunto innocente.

Parlandovi di un altro investimento mortale, con un pedone recentemente morto a Roma in zona Aurelio, vi abbiamo raccontato di come il 66enne Maurizio Brandi sia stato falciato mortalmente da un centauro alla guida di uno scooter mentre stava attraversando la strada sulle strisce pedonali nei pressi di Circonvallazione Cornelia, vicino alla fermata della lina a della metro.

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