Ostia, confermata la condanna per la complicità nella testata al giornalista di “Nemo”

Pena confermata in appello per il "guardaspalle" Roberto Spada

Palazzo di giustizia
L'ingresso di piazzale Clodio

Nessuno sconto di pena: la corte di Appello di Roma ha confermato la condanna a 6 anni di carcere per Ruben Nelson Alvez Del Puerto l’uruguaiano 34enne accusato di aver spalleggiato Roberto Spada nell’aggressione al giornalista della trasmissione Rai ‘Nemò Daniele Piervincenzi il 7 novembre del 2017 ad Ostia nel corso di una intervista.

Pena confermata in appello per il “guardaspalle” Roberto Spada

Per la stessa vicenda è già stato condannato in via definitiva a sei anni Roberto Spada. I giudici di secondo grado della Capitale hanno ribadito anche per Alvez l’aggravante mafiosa.

Nel procedimento sono costituite parti civili tra le altre il Comune di Roma, Fnsi e Ordine dei giornalisti, rappresentate dall’avvocato Giulio Vasaturo. La Federazione nazionale della stampa italiana ha subito espresso “grande soddisfazione per una sentenza che ancora una volta rende giustizia a cronisti aggrediti mentre facevano il loro lavoro e indagavano sulla presenza della criminalità organizzata nel litorale romano”.

Alvez era presente ma con ruoli differenti come ben visibile dai filmati“, ci tiene a chiarire il difensore di Alvez, l’avvocato Luigi Tozzi. L’uruguaiano nel frattempo resta in carcere dove sta scontando una condanna a 10 anni di carcere per il suo ruolo in seno all’associazione degli Spada in relazione all’operazione Eclisse. Una sentenza che, va specificato, riconobbe a Alvez la sua innocenza in relazione al duplice omicidio Baficchio-Sorcanera. (leggi qui)

Spada libero

Roberto Spada nel frattempo è stato scarcerato a ottobre per la vicenda della testata che lo ha reso famoso al grande pubblico. A Ostia la sua scarcerazione era stata celebrata a colpi di fuochi di artificio. Il boss era stato dimesso per espiazione della pena.

Dal 2017 era detenuto a Udine nel braccio “alta sicurezza 3” del carcere di Tolmezzo.

A dicembre poi per Spada è stata emessa un’altra ordinanza che lo obbligava di fatto a non lasciare il Comune, un provvedimento che si aggiungeva alla Sorveglianza Speciale riattivata il mese prima proprio a seguito dei festeggiamenti con i fuochi d’artificio in piazza Gasparri per la sua liberazione. (leggi qui)

Nell’ordinanza di dicembre notificata dai Carabinieri del Gruppo di Ostia Spada, già sottoposto alla sorveglianza speciale della durata di tre anni, era stata applicato l’obbligo di non lasciare Ostia e più precisamente l’intero comune di Roma e di recarsi in caserma due volte al giorno.