Roma, ladri in chiesa: “ripulito” l’altare

Dalla chiesa sono spariti oltre a dei calici le offerte: servivano per pagare le bollette

Hanno forzato con un piede di porco la porta dell’ufficio del parroco e poi si sono infilati nella parrocchia per svaligiare l’altare e la sacrestia. Una nuova chiesa a Roma nel mirino dei ladri. Stavolta è toccato alla chiesa di San Benedetto Giuseppe Labre, a Torraccia, vicino San Basilio.

Dalla chiesa sono spariti oltre a dei calici le offerte: servivano per pagare le bollette

Il furto è stato messo a segno nella notte tra venerdì 31 marzo e sabato primo aprile. Il ladro o i ladri, come più probabile, avrebbero preso di mira tre calici poggiati sull’altare e un migliaio di euro riposte in sacrestia. In parrocchia, dove si esclude qualsiasi collegamento tra il furto e il satanismo, c’è molto dispiacere sia per i calici che per le offerte rubate.

I soldi, infatti, servono per affrontare le spese correnti della chiesa.

Ad accorgersi del furto sabato mattina è stato il parroco, un onduregno. Il sacerdote ha avvisato subito la polizia.

La nostra chiesa non era mai stata violata prima”, raccontano in parrocchia. A consacrarla negli anni Novanta Papa Giovanni Paolo II.

Il pestaggio del sacerdote a Cave

Nei giorni scorsi era andato peggio a un sacerdote di Cave. Scoperti mentre rubano le offerte in chiesa tre ragazzini avevano preso a calci e pugni il prete. Non solo furti, ma anche pestaggi. (leggi qui)

Le chiese sempre più nel mirino. Vittima dell’ultima aggressione don Fabrizio Micocci, vice parroco della chiesa Santo Stefano e Santa Maria, a Cave, a pochi chilometri da Roma.

L’aggressione è avvenuta sabato e a metterla a segno, secondo quanto riferito dallo stesso sacerdote, due minorenni e un ragazzino poco più grande.

Don Fabrizio, entrando nella chiesa di Santa Maria, aveva sorpreso i tre amici mentre scassinavano la cassetta delle offerte sotto le candele.

Sentendosi scoperti, invece di desistere hanno fatto scattare il pestaggio del prete, un tentativo per azzittirlo. Poi la fuga lasciando il sacerdote dolorante a terra.

Per fortuna, per il viceparroco non è stato necessario il pronto soccorso, ma per giorni ha riportato i segni dell’aggressione, tra lividi e contusioni.