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Roma, dalla confisca al riciclo: donati ai detenuti 27mila pantaloni

I pantaloni erano sotto confisca: l'Ufficio delle Dogane li ha smistati in vari istituti penitenziari

Dalla confisca al riciclo: donati ai detenuti 27mila pantaloni destinati altrimenti al macero. Sono stati regalati ai reclusi di Regina Coeli e di Rebibbia, ma anche di altri istituti italiani. A donare i capi di abbigliamento – in particolare pantaloni da uomo e da donna – stipati da tempo, l’Ufficio delle Dogane di Civitavecchia.

I pantaloni erano sotto confisca: l’Ufficio delle Dogane li ha smistati in vari istituti penitenziari

L’Ufficio delle Dogane di Civitavecchia, guidato dalla dirigente Laura D’Amato, nei giorni scorsi, infatti, ha compiuto le operazioni necessarie per la devoluzione di circa 27mila pantaloni da uomo e da donna, già oggetto di confisca e da tempo giacenti presso il deposito della società Roma Terminal Container, che ha collaborato durante le operazioni logistiche.

I capi d’abbigliamento sono stati consegnati al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria-Ufficio I, in applicazione del protocollo d’intesa, siglato in data 4 luglio 2022 con l’Agenzia, per l’avvio di un’attività di collaborazione per il sostegno e lo sviluppo di progetti, a favore dei detenuti, che fungano da stimolo e impulso per la creazione di nuove sinergie tra istituzioni.

I pantaloni sono stati consegnati, tramite il Dipartimento, agli istituti penitenziari di Milano, Torino, Bologna, Firenze, e ad altri nelle Regioni Lazio, Campania, Calabria, Sardegna e Sicilia.

L’Agenzia è costantemente impegnata nell’attività di inclusione sociale e sostegno all’economia, che permette di risparmiare ingenti costi di distruzione a carico della collettività.

Le scarpe

Una iniziativa analoga è stata portata a termine nei mesi scorsi dalla Guardia di Finanza ha donato 3.000 paia di scarpe sequestrate destinandole ai poveri. (leggi qui)

Erano scarpe realizzate sullo stampo di altre griffate.  I finanzieri, incassata l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria, allora hanno rimosso le finte griffe, una ad una, e poi hanno consegnato le scarpe a diverse  associazioni che si occupano dei bisognosi.

Erano scarpe contraffatte e sequestrate in vari blitz. A riceverle la Croce Rossa Italiana e l’Associazione Volontari Pronto Soccorso.