Acilia: come evidenziato anche in un altro recente episodio dove madre e figlio sono stati arrestati dopo essere stati colti a spacciare dal balcone di casa, anche nel popoloso rione del X Municipio della Capitale, nei giorni scorsi un’intera famiglia è stata arrestata dai carabinieri per lo stesso tipo di reato.
Smantellato un business di spaccio di droga che vedeva coinvolta l’intera famiglia, compreso il figlio già sottoposto ai domiciliari
In manette sono finiti il padre 56enne, la madre 47enne ed il figlio 19enne, tutti spacciatori professionisti con base nella loro abitazione di Acilia, con un fiorente giro d’affari e numerosi clienti.
Un blitz dei militari presso il loro appartamento di via Serafino da Gorizia ha smascherato il “business di famiglia”, con il giovane, il ragazzo di 19 anni che era già sottoposto al regime degli arresti domiciliari.
I carabinieri di Roma Acilia questa notte, 26 marzo, dopo vari appostamenti, sono intervenuti ammanettando tutti i componenti della famiglia, gravemente sospettata del reato di spaccio e detenzione di droga.
Arrivati sul posto hanno visto in diretta lo scambio di droga sul pianerottolo con un cliente che aveva appena comprato della cocaina e dell’hashish.
Notata la scena i carabinieri hanno immediatamente perlustrato l’interno della casa, trovando altri 1.4 grammi di hashish e una dose di cocaina, mentre, oltre ad un fucile Beretta del quale era stata denunciata 3 anni fa la scomparsa, nel dicembre 2020 a Cerveteri, munizioni e l’occorrente per il confezionamento della droga.
Il tutto è stato sequestrato, insieme ad armi e allo stupefacente e l’intera famiglia è finita in carcere, oltre che per possesso e spaccio di droga, anche perchè gravemente indiziata del reato di ricettazione e possesso illegale d’arma da fuoco.
Sempre nella giornata odierna vi abbiamo raccontato di un’altra operazione antidroga, nella quale un coppia di cugini romani è stata arrestata perchè sorpresa con droga e soldi in contanti dentro la loro auto ed i carabinieri ora stanno risalendo al loro complesso giro d’affari, nel quale lo stupefacente sarebbe stato venduto utilizzando i social.