Ostia, i 22 scuolabus bruciati: gli inneschi in più punti

Era scuolabus dismessi dal Parco auto di Roma Capitale i 22 mezzi incendiati la scorsa notte a Ostia Antica (Leggi qui). Le fiamme sono state appiccate in più punti. Lo conferma anche una nota del Campidoglio.

Gli scuolabus parcheggiati in un deposito sulla via Ostiense erano per lo più dismessi. Il fuoco appiccato in più punti

Sono in corso gli accertamenti della Magistratura e dei Vigili del Fuoco sull’incendio di questa notte, in via Ostiense, che ha distrutto 22 pulmini adibiti al trasporto scolastico della società privata Tundo“, riporta la nota. “Dai primi rilievi effettuati appare possibile la natura dolosa delle fiamme, innescate in diversi punti, ma è necessario attendere la fine delle indagini”.

Il sindaco Roberto Gualtieri si è messo in contatto con il Questore di Roma e il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco per conoscere l’esito degli accertamenti.

“I mezzi presenti all’interno del deposito privato non erano da tempo più utilizzati da Roma Capitale e la maggior parte di quelli andati distrutti era stata dismessa”, chiarisce la segreteria del sindaco.

Nel mirino i parchi auto. La procura di Roma ha aperto più fascicoli che ora potrebbero essere affidati a un unico magistrato. Non si esclude una regia unica contro gli attentati incendiari.

La notte precedente un altro maxi rogo si era sprigionato davanti alla sede di Poste Italiane del Tiburtino sud, su viale Palmiro Togliatti 1505. Le fiamme si sono sollevate all’improvviso dalle vetture aziendali mandandone in fiamme 15, per lo più furgoncini. Un danno enorme per l’azienda e per i servizi postali. (leggi qui)

Uno scenario analogo a quello dello scorso maggio quando erano state date alle fiamme quattordici Fiat Cinquecento del Car Sharing Enjoy che fa capo all’Eni, parcheggiate nell’area di sosta del centro commerciale “Cinecittà due”, in via Vincenzo Lamaro.

In quel caso gli investigatori non avevano escluso la pista di un attacco degli anarco-ambientalisti che ora potrebbero essere rientrati in azione in poche ore prima sulla Palmiro Togliatti e poi a Ostiense. (leggi qui)

Finora sarebbe stato rivendicato, e dagli anarchici, solo l’attentato incendiario messo a segno nella notte tra il 29 e il 30 gennaio a Montesacro: in fiamme cinque Fiat Fiorino del parco aziendale della Tim bruciate nel parcheggio della Telecom Italia di via Val di Lanzo. Nelle vicinanze, infatti erano state trovate delle sigle:  la “A” di anarchia e “No 41 Bis”, in riferimento alla protesta da mesi in atto contro il regime carcerario duro inflitto a Alfredo Cospito, l’anarchico condannato in primo grado per aver gambizzato un industriale e assaltato diversi poliziotti e da mesi in sciopero della fame.

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