Roma, la brutta fine dei cassonetti intelligenti

I cassonetti hi-tech ricoperti dai rifiuti: la sperimentazione non promette bene

Dovevano essere il fiore all’occhiello per la raccolta dei rifiuti: invece i cassonetti intelligenti stanno per avviarsi a una pessima fine. Poco pratici, vengono boicottati dai romani. A partire dal quartiere Prati dove i nuovi cassonetti hi-tech sono ormai circondati da mini discariche.

I cassonetti hi-tech ricoperti dai rifiuti: la sperimentazione non promette bene

I sacchi gettati a ridosso, cassette di plastica impilate. Più che riempiti i nuovi cassonetti intelligenti vengono osservati. Chi poi non ne capisce il funzionamento o non ha voglia di rispettare la selezione butta a terra.

A 48 ore dal loro debutto ecco l’ingloriosa fine dei nuovi super cassonetti. È chiaro a tutti, forse, che non serve cambiare i raccoglitori – scrive un’abitante sui social – Che il problema siano i rifiuti delle attività di ristorazione è evidente, e che questi signori godano di impunità lo è altrettanto, neppure la decenza di ridurre i loro scarti in pezzi piccoli in modo che entrino nei bidoni. Qui siamo in via dei Gracchi all’altezza del Gianfornaio, ma è già così ovunque.

Dopo il quartiere Africano, i cassonetti intelligenti, infatti, da pochi giorni sono sbarcati anche a Prati e all’Appio. Entro la seconda metà del mese l’Ama collocherà i nuovi contenitori hi-tech anche nel tra piazza Re di Roma e piazza di Ponte Lungo. Un’iniziativa che arriva due mesi dopo la prima tranche della sperimentazione, avviata tra viale Libia, piazza Gimma e viale Eritrea.

Anche qui, almeno per ora, non ci saranno i badge personali per aprirli, ossia la vera possibile rivoluzione per i rifiuti cittadini, che prevede la fornitura delle tessere magnetiche ai titolari delle utenze interessate, domestiche e non.

Gradualmente, Ama inizierà a estendere questi nuovi cassonetti nel resto della città.

L’obiettivo è duplice: evitare che sacchetti e bidoncini restino abbandonati in strada, creando sporcizia e degrado, superare il modello del ritiro porta a porta, considerato troppo costoso (il 75 per cento in più rispetto alla raccolta canonica). (leggi qui)

La sperimentazione, però, non sta dando i suoi frutti. Molti utenti non riuscendo a distinguere dove e come gettare i rifiuti rinunciano e buttano a terra. Bidoni nuovi, rifiuti sul marciapiede.