Ventidue scuolabus bruciati. Nuovo attacco incendiario a Roma. Nella tarda serata di oggi, sabato 18 marzo, una colonna di fumo e fiamme si è sollevata all’altezza di via Ostiense 2355, in zona Ostia Antica, per l’incendio di 22 pulmini adibiti al trasporto scolastico.
Nuovo attacco incendiario: stavolta dati alle fiamme 22 scuolabus
I pulmini erano parcheggiati in un deposito privato. Sul posto sono intervenute sei squadre dei vigili del fuoco e un funzionario con l’incarico di coordinare le operazioni di spegnimento. Non risultano persone intossicate o ferite.
Gli investigatori non escludono la pista dolosa. Come nel maxi incendio scoppiato a Roma la notte scorsa che ha coinvolto 15 vetture di Poste Italiane.
Gli altri roghi seriali
Intorno alle due un altro maxi rogo si è sprigionato davanti alla sede di Poste Italiane del Tiburtino sud, su viale Palmiro Togliatti 1505. Le fiamme si sono sollevate all’improvviso dalle vetture aziendali mandandone in fiamme 15, per lo più furgoncini. Un danno enorme per l’azienda e per i servizi postali. (leggi qui)
Uno scenario analogo a quello dello scorso maggio quando erano state date alle fiamme 14 Fiat Cinquecento del Car Sharing Enjoy che fa capo all’Eni, parcheggiate nell’area di sosta del centro commerciale “Cinecittà due”, in via Vincenzo Lamaro.
In quel caso gli investigatori non avevano escluso la pista di un attacco degli anarco-ambientalisti che ora potrebbero essere rientrati in azione in poche ore prima sulla Palmiro Togliatti e poi a Ostiense. (leggi qui)
Di probabile matrice anarchica l’attentato nella notte tra il 29 e il 30 gennaio a Montesacro: in fiamme cinque Fiat Fiorino del parco aziendale della Tim bruciate nel parcheggio della Telecom Italia di via Val di Lanzo.
Le esplosioni delle auto date alle fiamme, molto probabilmente usando benzina, avevano svegliato anche gli abitanti del quartiere.
Su una cabina ritrovate poi più scritte in vernice nera: la “A” di anarchia e “No 41 Bis”, in riferimento alla protesta da mesi in atto contro la costrizione al regime carcerario duro per Alfredo Cospito, l’anarchico condannato per aver gambizzato un industriale e assaltato diversi poliziotti e da mesi in sciopero della fame.