Omicidio Diabolik, lo scooter e la pistola usate per l’esecuzione erano di un poliziotto

Lo scooter e la pistola rubati a un poliziotto tre giorni prima del delitto

diabolik

Non solo la pistola usata per uccidere Fabrizio Piscitelli ma anche lo scooter impiegato dal killer per scappare dopo l’omicidio, erano di un poliziotto. È l’ultima ipotesi alla quale stanno lavorando gli inquirenti.

Lo scooter e la pistola rubati a un poliziotto tre giorni prima del delitto

Che il proiettile utilizzato per assassinare Piscitelli, “Diabolik” capo ultras della Lazio, fosse della polizia, è già stato accertato. (leggi qui) Faceva parte di un lotto assegnato alle forze dell’ordine, precisamente all’Ufficio Scorte del Viminale.

Anche perché nell’agosto del 2019 era stato un sovrintendente capo a denunciare il furto dello scooter, con la pistola d’ordinanza, una Beretta modello 92 Fs lasciata in un bauletto. Un agente poi intercettato per diversi mesi, perché quella versione non convinceva gli inquirenti.

Diabolik, il furto dello scooter

Il furto dello scooter – avvenuto in viale Antonio Ciamarra 155 – avvenne tre giorni prima dell’omicidio di Diabolik, la cui esecuzione si è consumata in pochi secondo il 7 agosto 2019 al parco degli Acquedotti. “Mi sono reso conto – aveva spiegato l’agente nella denuncia del 4 agosto 2019 – che non avevo la chiavi, pertanto presumo che sia stato asportato utilizzando le stesse”.

Il 17 settembre del 2019 la squadra mobile invia una richiesta di acquisizione urgente dei tabulati di traffico telefonico del sovrintendente capo, per capire con chi abbia parlato prima e dopo l’omicidio di Diabolik. Ma dai tabulati non sarebbero emersi risultati utili agli investigatori.

La circostanza dell’arma e dello scooter è emersa dalle verifiche eseguite dalla Squadra Mobile di Roma  su disposizione della procura nell’ambito dell’inchiesta sul presunto esecutore materiale, l’argentino Raul Esteban Calderon, arrestato nel dicembre scorso e la cui posizione è ancora al vaglio della magistratura. Non è chiaro come mai e per quali vie quel proiettile sia finito nelle mani della criminalità (leggi qui). Insomma se si sia trattato di un furto su commissione o meno.

Alle 18.44 del 7 agosto di tre anni fa delle telecamere di sorveglianza avevano ripreso il presunto killer vestito da runner rallentare la corsa e sorprendere Piscitelli alle spalle freddandolo con un solo colpo.

Tra indagini e archiviazioni

Intanto la pista battuta dalla procura dell’esecuzione legata a tre mandanti non ha portato a sviluppi e ancor meno a indizi o prove. Per i tre sospettati è stata chiesta l’archiviazione. 

Così per Alessandro Capriotti, Leandro Bennato e Giuseppe Molisso  i magistrati che indagano da tre anni e mezzo sul caso la procura ha formalizzato la richiesta di archiviazione. Resta ferma solo la posizione dell’argentino Raul Esteban Calderon, ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio. Calderon, da parte sua, si è sempre dichiarato innocente. (leggi qui)